domenica 22 novembre 2015

Woman with heart










Ti dicono che passerà che il tempo cura tutto.

Tu vuoi crederci con tutte le forze, non vuoi pensare che ti occorreranno decenni per poter ritornare con quel sorriso interno, quello con cui sei nata, quello che si affacciava al primo risveglio e ti lasciava a malapena quando ti addormentavi, pure nei sogni ecco quel senso di leggerezza e gioia era presente. Ora al posto di tutto questo c'è tristezza, vuoto, silenzio. 


Come fa un cuore morto a battere? Come è possibile sopravvivere a tali guerre? com'è che riesco ad essere ironica come al solito, mentre chili di ghiaccio sono appoggiati sul mio cuore morto? Me lo chiedo mentre passeggio guardando assente vetrine di negozi...


Mi vedo riflessa e la immagine non mi piace, brutta...  Mi fanno male i piedi, ho messo mocassini e mi stanno stritolando il tallone, mocassini dico io, mica tacco,12!!  È come se tutti i pianeti si fossero allineati contro di me, e mentre maledico me, la sorte e tutto il mondo conosciuto, ecco spuntare dal nulla un mio conoscente.. Gli chiedo come va e mentre lo dico già mi pento, chissà come gli deve andare? È intelligente, intuitivo rasenta il furbo ma con la vena "le cose non vanno come devono, però non mi va di parlarne", poi c'è l'altro leitmotiv "ancora non so bene cosa fare, ci vorrà del tempo, sai il lavoro... Sai i rapporti sai...." Insomma già che in questo periodo di pazienza ne ho poca, mi ritrovo a dirgli quello che in fondo si vuole sentir dire ossia che è semplicemente uno con idee e seghe mentali inutili o quasi, e in modalità multitasking nel frattempo ho pensato: "ma guarda te che spreco di cervello... Ma Signore perché non gli dai una zappa e un'orto?!" Provo a sorridere ma non mi riesce eppure questa conversazione e questo momento mi ricorda qualcosa di piacevole, ripescato nel cassetto dei ricordi, mi ricorda il mio primo amore, sedicenne bellissimo e pieno di "ma non so...io ho i problemi". Lo saluto e sento un leggero movimento del mio cuore, un filo di morbida tenerezza, forse non sono morta.   

lunedì 14 settembre 2015

Colloquio con Dio

Colloquio con Dio

Kyra: "oh, scusi Signore è in linea mi sente??"
Dio:"si, dimmi"
Kyra:"avrei dei reclami da fare"
Dio:"tu? Ma non mi sembra possibile, dai spara... In senso metaforico s'intende"
kyra: " allora comincio, per prima cosa questa vita che hai destinato mi sembra troppo dura..sofferenze su sofferenze, tanto per essere chiara te le elenco:

1)mi hai fatto nascere in una famiglia mica tanto agiata, c'era sempre il frigo che assomigliava al deserto dei tartari
2) mi hai dato due genitori stupendi lo devo ammettere, ma uno te lo sei ripreso che avevo appena fatto in tempo a capire che era il mio idolo.. E non sai i pianti..
3) neanche i soldi per studiare..no voglio dire, che il tuo con me era un esperimento di resilenza sociale?
4) trovo il grande amore, come un'adolescente qualsiasi..vengo mollata dopo due baci e tre passeggiate, come un'adolescente qualsiasi e come una cretina unica ci ho rimuginato per 5 dico 5 anni!
5)gli uomini dopo lasciamo...lasciamo cadere un velo pietoso (ok va bene che ho messo molto del mio) poi ne trovo uno decente e tu che fai??!! Bah non ho parole!
6)faccio psicologia e mi fai trovare lavoro in finanza? Cosa m'è sfuggito?
7)e mi dai dei colleghi che quasi invido la Banda Bassotti, bellini!!
8) mi dai la possibilità di fare ricchi debiti.. Ma grazie!
9) per tenermi sveglia mi fai passare il periodo in cui in tre mesi secondo i medici sarei dovuta morire due volte, alla faccia del tuo lazzaro.
10) poi sopravvivo io e sembra debba morire qualcun altro

Insomma io non ne posso più! Che fa intendevi far scrivre un'altro libro cuore?
Non puoi dedicare le tue amorevoli attenzioni ad altri?
Ohhh ci seiiiii?? Mi ascolti?

Dio: "ma si che ti ascolto, lo sai che ho un certo debole per te"
Kyra (per fortuna!)
Dio: " voi umani, sempre le solite storie, state a lamentarvi sempre, vi rovina l'attaccamento alle cose, alle persone, mi chiedo a volte come ho fatto a pensare che avreste capito i miei disegni, e pensare che non siete cattivi..tutt'altro vi fermate alle dolorose apparenze e non riuscite a trovare il dolce delle sofferenze, c'è del cioccolato sai?!"
Kyra:"Caro Dio ti voglio bene, ma la storia del cioccolato mi sfugge... Ci vedo molte cose amare e poco cioccolato"

Dio:"io ho semplicemente esaudito gran parte dei tuoi desideri"
Kyra:"ok, di barzellette ne hai altre?"
Dio:"mi piaci ironica, ce ne fossero di umani con il tuo senso dell'ironia"

1) hai ragione, la famiglia non era ricca ed è per questo che oggi apprezzi il gusto del cibo, del vino, e quando offri la cena al tuo genitore,  sai che da quando lavori non hai mai permesso che pagasse la cena? dovresti vedere che faccia soddisfatta che hai, tiri fuori i soldi e sorridi, a volte lasci una mancia discreta.. Sono soddisfazioni, credimi!

2) ti ricordi com'eri timida? Fuori misura al rasentare il patologico, idealizzavi il genitore che aveva intelligenza, sensibilità ma parliamoci chiaro, se lo avessi lasciato "vivo" non saresti mai riuscita ad avere una tua personalità, poi lo sai già lo conoscevi dopo aver fatto due vite insieme, ti ho lasciato libera, con quel tuo carattere caparbio e la timidezza ben nascosta dietro una coltre supponenza (e già solo io so che non è cosi)

3)Soldi? Non parlarmi di soldi, ti ho spiegato che quelli non sono mai un problema, più sei resilente e più puoi guadagnare è chiaro, indipendenza e denaro vanno insieme solo dopo grandi allenamenti

4)amore? Ma che dici? Rimuginato? Uhm...hai aspettato 5 anni si, ma poi ti devo ricordare quello che successe? È stato il periodo in cui mi sintonizzavo su te per vedere i film a luci rosse, 5 anni di preparazione... E che risultato! Il sesso come l'avevo sognato per tutti gli uomini di buona volontà

5) sugli uomini mi dissocio, hai avuto quelli che hai voluto.

6) Sei un aspie emotivo, potresti fare la psicologa, potresti fare la mentalista, ho pensato alla finanza per te solo perchè maneggiare soldi ti avrebbe ripagato delle ristrettezze del passato.
7) i colleghi banda bassotti sono stati solo un diversivo per farti tirar fuori la giovanna d'arco che si nascondeva in te, bello no? Che battaglie hai fatto!
8)ti ricordi quando avevi 8 anni, con i piedi nel fango di quel laghetto, con le papere che ti guardavano hai chiuso gli occhi e mi hai detto: "qui signore voglio una piscina, acqua limpida dove giocare con altri bambini" ecco io ti ho esaudito! Che c'entra se hai fatto qualche debituccio?!

9)cosa c'è di meglio della morte per apprezzare la vita? Da quella volta sei migliorata.

10) il messaggio è chiaro smetti di pensare all'universo e concentrati sull'universo che è in te.

Kyra:"quindi ti dovrei ringraziare?"

Dio:" non ho bisogno del grazie, non ho bisogno di niente, solo che ti ho dato una bella vita per non parlare dei bonus!"

Kyra:"bonus? Che bonus?"

Dio:"robette, tipo quando hai salutato micheal jackon all'hotel dorcester, oppure quando hai fatto lo sport più bello del mondo e io posso dirlo, oppure quando quella tua frase è finita in un libro, di quando hai dormito a parigi nella casa di quel grande che aveva fatto quel film per te mito, ti vedevo aggirarti, sfogliare il copione ... Mangiare mandorle affacciarti dalla finestra che aveva visto attrici premi oscar.. Poi, vediamo un po' ... Di Raul Bova in camera ne vogliamo parlare? E di quello psicologo a cui volevi dirne quattro, che ti ho recapitato direttamente a casa? E..... ..... La lista è lunga"

Kyra:"ok! Grazie! Sarò forse un'ingrata?"
Dio:"ma no... Sei semplicemente umana, stai serena"




mercoledì 8 aprile 2015

Leggerezza fatti Forza





Ci sono periodi no, ci sono periodi così così e ci sono periodi che rasentano il dramma e la tragedia, quest'anno è iniziato con l'ultimo periodo che ho citato.

Mi rimetto di fronte a me stessa, mi osservo con quella discutibile "obiettività", che credo sia uno degli scopi della mia vita. Sono un personaggio comico, ironico, dissacrante, sarcastico. Osservo con distacco i miei contatti con gli amici reali e virtuali che sanno cosa sta succedendo e mi chiedo quanto sia evidente questa mia voglia di "Leggerezza" quanto sia chiaro il fatto che ridendo nascondo le lacrime. La domanda che mi pongo è :"Penseranno che sono matta o che faccio da matta?"

Perché mi sembra di affrontare le cose in modo opposto a tutto il mondo?

Eppure per me è normale quando sto rasentando la fossa di:

Truccarmi di più
Andare nella Spa di più
Vestirmi con colori di più
Pensare a progetti nuovi di più
Viaggiare di più
Scherzare di più
Flirtare di più
Ironizzare di più
Lavorare di più

Stando a queste osservazioni è logico che se mi trovate al bar con la tuta da ginnastica scarpe da tennis con lacci rotti, spettinata con la faccia semi-lavata, con un filo di trucco del giorno prima, e mi sentirete dire: "no, oggi non lavoro che non c'ho voglia" ecco in quel momento potrete davvero dirmi:" Caspita come stai bene, come sei in forma!!" e benché potrete credere di essere ironici avrete detto solo la sacrosanta verità.

Più sono sciatta, più sono felice, più mi addobbo più nascondo i miei dolori al mondo.
Che meccanismo è? forse non voglio compassione? o forse non voglio aiuto, perché io me la cavo e basta?

Come quando mi arrabbio, finché urlo, sbraito e alle volte potrei anche arrivare allo schiaffo...bè li va tutto bene, quando mi sono furiosa  non faccio una parola, non discuto, potrei arrivare pure a darvi ragione, ma la mia concentrazione su come risolvere la situazione è totale.

Detto questo è normale sentirsi incompresi e fuori dal mondo? Poi invece di rattristarsi, sorriderne con un ghigno che farebbe invidia a Joker?

E poi ci sono le amiche che ti capiscono sempre, per quanto ti difendi, per quanto ti erigi su una torre, loro ti beccano.

A:"oh come stai bene, cappotto rosso, capelli fatti, trucco... che c'è di nuovo?"
K:"niente mi piace il rosso, m'è sempre piaciuto, non quanto l'azzurro però.."
A:"tutto qui? ma come stai veramente?"
K:"c'è che sono a pezzi dentro, quanto sono a posto di fuori"
A:"lo so"


(poi ci sono momenti che crollo a vista.. ovviamente)



lunedì 26 gennaio 2015

Le dimensioni contano?




No, assolutamente no.. a meno che tu non ce l'abbia piccolo! (il cervello s'intende)

Scherzavo, qui vi parlerò di pene, non le pene varie che potrete avere nella vita, ma del pene che potrebbe allietarvi la vita. La domanda del titolo è esplicita, meritevole di risposta. 
Proverò a riferirvi i colloqui con le mie amiche, parenti, conoscenti, zie… gay ecct. 

Allora le donne parlano di questo argomento, ma difficilmente hanno una misurazione univoca.

Di solito alla domanda:"com'era?"

Le risposte variano da:"nella media"  (potrebbe essere piccolo ma accettabile, quella che risponde: "nella media" non è sicuramente innamorata)

"piccolo" poche possibilità del secondo appuntamento, a prescindere dalla dimensione dichiarata
"nella media diciamo una buona media" spiegazione da interpretare
"abbondante" potrebbe essere normale o sopra la media comunque il tipo ha ottime possibilità
"eccezionale" potrebbe essere nella media o molto sopra di sicuro il tipo avrà possibilità di esprimersi
"da riportare alla sua mamma" della serie il troppo stroppia

I miei amici gay non so perché, hanno tutti i partner con misure "eccezionali". (?!)

Ora appare chiaro che le donne barino (e non solo loro) forse per pudore (millenario ancestrale) o per riservatezza, perché ogni donna che conosce le sue mani, si potrà sbagliare di un centimetro. 
Già perché la prima volta che lo vede ed ha occasione di averlo tra le mani è un'attimo, anche se presissima, essendo per natura multitasking comincerà nella parte più remota del cervello a fare qualcosa tipo: 

"Il palmo aperto della mia mano è circa 20 centimetri, il mio polso è di 15 cm … quindi…"

Schedato!
Questo in genere quello che succede, a meno che non abbiate qualche amica particolare come me.

Shirley alla prima uscita (di sesso) con il famoso artista:
"kyra, ce l'ha piccolo, non piccolissimo, ma insomma.. quasi impercettibile, però lui è eccezionale un vero principe azzurro, hai visto com'è bello in trasmissione?"

Bello non lo era proprio, giuro, però era chiaro che lei fosse innamorata, di cosa non saprei dire.

La storia finì e lei disse:"guarda mi dispiace tanto, non per la persona, ma per il fatto che ce l'aveva grosso! e dava soddisfazioni"

Questo è stato il primo e ultimo caso di ingrossamento del pene.

Poi fu la volta del racconto di Roxane che presissima da un suo appuntamento, il giorno dopo mi disse:
"mai visto una roba così, appena l'ha tirato fuori, gli ho detto che non se ne faceva nulla, faceva paura"
ed io dissi:"Tipo Rocco?" e lei: "quello a confronto è un micropene" 

Inutile dire che quando capita di incrociare il tipo da qualche parte.. mi ritorna in mente questa confidenza. Roxane di sicuro aveva esperienza da vendere, era una compulsiva del sesso, e di sicuro avrebbe potuto stilare le statistiche del kinsey istitute, poi per colpa di un gigolò da quattro soldi si innamorò e tutta la sua fervente ricerca si arrestò.

Le donne parlano e se devono parlare di centimetri molte diranno: dai 18 ai 20 centimetri, sarà questa abbondanza che crea negli uomini un'immagine che difficilmente corrisponde al vero, una specie di inadeguatezza molti sono convinti di averlo troppo piccolo, io non sono andata a controllare ma…

Facendo un calcolo  approssimativo, l'uomo medio ha:

 15,5 cm di lunghezza e 12, (qualcosa) di circonferenza. Amen!

Mi sorge però una domanda, se una donna, nella sua vita  ha statisticamente circa 7 partner sessuali, mi dite voi che percentuale c'è che le donne abbiano trovato sempre quello sui 20?

Che le donne mentano sul numero dei partner? 


Il mio parere?

Semplice, in giro c'è poca obiettività, siamo portati a credere a tutto e non verificare nulla, che si tratti di pene o pane, che si tratti di politica, economia, crisi o satira, almeno questo volevo chiarirlo (perdonatemi, quando ho "crisi" potrei parlare di tutti i "cazzi" del mondo pur di non pensarci quindi questa volta abbiamo toccano il pene per non parlare delle mie pene).   

Detto questo le caratteristiche di un pene efficiente sono principalmente due:

1) maneggevole (e qui ogni donna sa precisamente cosa intendo)
2) il suo proprietario sia dotato di connessione wireless con il suo cervello

  

venerdì 2 gennaio 2015

L' Autostoppista romantico



Una mattina grigia d'inverno.

Alzarsi alle 6,30 e farsi un'ora di macchina per andare a lavorare, non sembrava un gran programma,  quella mattina avrei avuto la compagnia della mia amica svampita, era incerto se questo migliorasse le cosa.

Shirley cominciò a parlare della sua preoccupazione per l'interrogazione di inglese e matematica, simpatica lo era, ma tra lei e Einstein c'era tutta l'involuzione dall'uomo moderno alla scimmia.
Ero acida nei confronti degli studenti, forse perché la scelta di cominciare a lavorare per me fu obbligata, quindi li osservavo con quel misto di tenero rimprovero e invidia.

A un certo punto Shirley gridò:"Fermati, Fermati!"
Un ragazzo stava facendo l'autostop ai bordi della strada. Al mio sguardo interrogativo Shirley mi disse:
"è un amico mio, dagli un passaggio su!"

Mi fermai, lui salì sul sedile posteriore, gli diedi una rapida occhiata, alto, moro capelli lunghi, jeans, maglione rosso, scarpe clark (ok.. ok… gli feci i raggi X) era un bel tipo.

"Grazie per il passaggio, devo arrivare all'università e ho perso l'autobus, sei stata gentilissima"
lo guardai nello specchietto e gli risposi:

"ringrazia Shirley, che mi ha detto che sei un amico suo..altrimenti non mi fermavo"
"Shirley chi??" fece lui di rimando. Guardai la mia amica e lei disse piano:
"Scusa mi sono sbagliata non lo conosco, mi sembrava ma…"

Lui scoppiò in una risata e esclamò :"Grazie Shirley ad avercene amiche come te, comunque mi chiamo Aris"

La fulminai con lo sguardo e lei aggiunse: "Aris, io scendo tra poco.. ma Kyra ti potrà accompagnare fino all'università, tanto va li vicino"

Era svampita ve l'avevo già detto.  Lei scese e io rimasi sola con Aris. Non sapevo bene se essere contenta di scambiare quattro chiacchiere o maledire la mia sorte per quell'amica così.

Aris raccontò di se, della facoltà, della ragazza, delle sue ammiratrici, dei suoi amici. Avevamo la stessa età, eppure lui era un ragazzo alle prese con l'adolescenza prolungata ed io ero già alle prese con un lavoro e il difficile compito di far quadrare i conti. Quella leggerezza nei racconti avrei voluto averla io, mi sentivo troppo grande, troppo responsabile a dispetto dell'età.  Lui scese dall'auto, mi ringraziò.

La settimana successiva lo rividi lungo la strada che faceva l'autostop, per un attimo fui indecisa, poi mi fermai.

"Ma è un vizio perdere l'autobus?"
"L'ho perso perché sapevo che saresti passata tu!"

Rideva, era proprio bello quando il sorriso gli illuminava il volto.
Poi prese ad aspettarmi, per scroccare un passaggio, per fare due chiacchiere, per mettere nell'autoradio la sua musica, qualche volta non c'era ad aspettarmi ed io rimanevo male, forse triste.. avevo fatto l'abitudine a lui. Nel corso dei mesi successivi, mi raccontò di aver lasciato la ragazza, poi mi raccontò di essersi messo con una, poi con un'altra poi… Io ero sempre composta, ero quella che diceva le cose da amica, giuste, giudiziose. Lui era quello che come un bimbo mi ascoltava e poi esclamava:"Si, hai ragione, dovrei essere più serio ma… sai… però tu sei una rottura di palle, dio.. ma perché non ti fai suora? l'hai lasciato quel coglione, che aspetti a divertirti?"

In quel momento avrei dovuto dire: "ho preso una stramaledetta cotta per te! ecco perché non mi diverto, per te che mi rompi il fegato raccontandomi le tue storielle, per te che prendi un passaggio e ti gusti la mia serietà manco fossi tua madre, per te adolescente rincoglionito che mi fai ascoltare per un'ora di seguito musica reggae, per te che hai solo in mente come prendere un 18!"  E invece ogni volta diventavo più ermetica, più silenziosa, falsa fredda incostante.

Avrei cambiato strada, avrei troncato quell'amicizia così senza spiegazioni.
"Ci prendiamo un caffè?" disse ad un tratto facendo interrompere i miei pensieri.
"Sono in ritardo, meglio di no" risposi
"dai un caffè così mi sveglio e sono pronto per l'esame" insistette sorridendo.

Quel bar del centro, odore di caffè, me lo sarei ricordata, ultima volta. Non può continuare un'amicizia quando per uno dei due amicizia non lo è più.

"hai una faccia!"
"e che questo caffè è pessimo e oggi ho una giornata che farei volentieri a cambio con il tuo esame"
"ok, vado e grazie!! sei sempre gentile a darmi un passaggio"
"lo so sono gentilissima" dissi regalandogli un sorriso.
Usci dal bar veloce, lo seguii con lo sguardo… l'ultima volta, l'ultimo passaggio, non ci sarebbe  stato altro.

Cambiai strada, passarono i giorni. Ero triste ma quello era un male necessario, sarebbe passato questione di tempo, non era successo nulla, inutile sperare in qualcosa di più, ero un'amica.
Quell'ora di strada, la mattina senza di lui, era diventata un tormento, mi mancava persino la sua musica,   quell'odore di profumo appena accennato, quel suo entusiasmo mi ricordava il mio perso chissà dove. M'ero innamorata come una scema, non contraccambiata.. questa doveva essere la mia idea di amore eterno. Lo incrociai in un negozio era in compagnia di una ragazza bionda.

"Ma che fine hai fatto? non ti ho più visto…"
"Ho dovuto cambiare orari, sai il lavoro.. ora scusami ma devo andare, è stato un piacere rivederti"
Avevo superato anche quell'incontro temuto, mi sarebbe passata, in fondo chi era quello? Un tipo carino con un bel sorriso, un tipo a cui i maglioni rossi stavano d'incanto, uno studente svogliato, senza responsabilità senza….. (continuai ma mi convinsi poco).

Il tempo sembrava aggravare la mia situazione mentale invece che alleggerirla.
Un giorno avevo appena finito di pranzare, suonò il campanello, andai ad aprire, me lo trovai davanti, appoggiato al muro. Non dissi nulla, il mio cuore si fermò.

"Me lo faresti un caffè?"
"Ma io veramente……" non sapevo cosa dire, era una situazione strana, paradossale.

Mi fissò, abbassai lo sguardo, si avvicinò mi prese il mento e mi costrinse a guardarlo per poco però..
Sentii le sue labbra sulle mie, un bacio morbido dolcissimo e pieno di desiderio.

"Mi sono innamorato di te cretina!"

e quello fu un gran bel complimento.