domenica 22 marzo 2009

La notte infinita

Grazie Stefano per questo racconto
emozionante e sensuale..
Kyra




Locale alla moda, sono le due, il solito bicchiere a metà, rum, di quello buono, in mezzo agli amici, eppure in solitudine con i miei pensieri. Non sento, vedo confusione,queste donne, sembrano uno stormo di veline gracchianti, truccate, perfettamente vuote. Ti cercano con lo sguardo, ed io gioco, allusivo e distante.
Stasera non voglio un letto pieno di niente, stasera ho deciso, abbandono lì gli amici, e come un gatto, scompaio nella notte, arriverò a casa.. sentirò il rumore del silenzio.
Appoggio il bicchiere.. e ti vedo. Stai lì vicino all'uscita.

Dio, quanto tempo...anni..
era finita per colpa della mia sincerità assassina, ti vedevo così fragile, così innamorata e innocente, dovevo dirla quella frase,dirla prima che ti attaccassi troppo a me, dirla ancora prima di averti portato a letto.Guardandoti negli occhi ti dissi: Esco con altre, ora, e dopo non cambierà molto. In quel omento, mi sentii quasi un eroe, il cacciatore che lascia libero il "suo" Bambi..
tu avevi alzato il tono di voce: "mi hai preso per quella del venerdì?" Era finita prima di cominciare.
Ti passo accanto, incerto se salutarti o no.. lo fai tu chiamandomi..
e parli, parli... Stefano, sai mi sono sposata.. ed io "non lo sapevo" ...mento ..
e ancora parli.. di lui di te.. di me.. della crisi con lui...
In questo momento vorrei una velina.. vorrei fuggire dai tuoi occhi, scappare e non voltarmi indietro..
Ed invece, me ne sto incollato alla porta, cercando di non guardarti cercando di non sentirti, guardando in giro, sperando in una salvezza.

Mi ascolto mentre ti dico:"vedrai, si sistemerà tutto, state insieme da tanto e non si può buttare tutto all'aria, le crisi passano" ..fai la faccia strana... mi arrendo..
prendo di un'altro rum.. sperando che mi sciolga quel nodo alla gola, quel momento che non so definire.
Ti osservo bere dal mio bicchiere, hai lo sguardo complice, sensuale..
Ed è un attimo, ho voglia di baciarti, lì in mezzo a quel casino.. non mi importa di chi ti conosce, di tuo marito, non mi importa di niente, solo la tua bocca e la mia follia.. si, sono un folle..
Ti bacio...ti arrendi,ti sento addosso, adesso per magia, vorrei che scomparissero tutti.

Ed invece sono lì,tu mi dici:"sei matto?" "folle!!" che ti è santato in mente?!
io resto zitto cerco la tua mano, le tue dita si intrecciano con le mie, di nascosto poi mi allontano, esco ..fuori c'è un'aria pungente, respiro profondamente, tu sei dietro di me, dici:"sei il solito cretino...il solito..non sono bastati anni.. sei sempre uguale!, passi sopra a qualsiasi cosa distruggi, e te ne vai, ti basti da solo tu.."
Resto per qualche minuto in silenzio,tu immobile, non te ne vai, non fai nulla stai lì. Prendo le chiavi della macchina, non ti guardo non ti saluto.. niente, vado via.. Ha cominciato a nevicare, fiocchi leggeri, arrivo a casa. Cancellare tutto, fare finta di non essere mai uscito da lì, non pensare, credere che il mal di stomaco sia dovuto all'innocente rum, vergognarsi di sceneggiate pubbliche... guardarsi allo specchio e ripetersi:"sei fuori..dal mondo", poi ironicamente sorridere dei matrimoni in crisi, del suo uomo, dei miei amici...di te.. la cresciuta "bella addormentata nel bosco". Ecco basta poco, sono di nuovo io, senza tante paranoie..

Suona il campanello, un'ora indecente sono le tre ... Ridacchio soddisfatto.. Ma si sarà una velina, magari quella della scorsa settimana... e invece..

ti trovo li davanti al portone.. con i fiocchi di neve addosso, seria.. silenziosa...Il cervello mi dice di richiudere la porta, cerca di impormelo, l'istinto mi fa uscire.. e abbracciarti li sotto la neve, tenerti stretta..
Una notte strana.. entri in casa, e sembra che tu sei sempre stata qui, non parli, siedi sul divano blu.. togli il cappotto.. Sono imbarazzato, non so che mi prende.. e come un lampo capisco tutto, io ti ho amo,da sempre.. ti ho allontanato.. ti ho preso in giro.. ti ho visto vestita da sposa.. non ti volevo.. non volevo te, non volevo nessuna ..che mi togliesse libertà.. Volevo me, la mia carriera, e qualcuna vuota intorno,semplice.
Ti amo.. te lo dico così senza guardarti... tu, mi vieni vicino e mi sussurri, facendo scivolare il vestito a terra:" non è necessario che tu mi dica ti amo.. non occorre"
Sento che il mio mondo si è rovesciato.. rivedo le tante bambole spogliate, mangiucchiate come mele, e gettate, rivedo me indifferente... ed ora tu così.. no non può essere, ti odio quasi.. quanto ti desidero.
Ti prendo in braccio e ti porto in camera, non voglio dolcezza, voglio consumarti,sento di essere egoista,di fregarmene di te, di tutto... ti prendo come voglio..ti faccio male. Sono momenti di passione intensa e veloce.. voglio che te ne vai..non era forse questo che volevi..ora vattene.. lo penso, forse per due secondi.. poi ti guardo, e sei ancora lì..bellissima nel letto disfatto, ed io che ti voglio ancora.. con più tenerezza.. con amore.. passano le ore..e non riesco a smettere di volerti.. Cos'era stanotte, forse, amore?
La mattina ci trova, così disfatti.. abbracciati, con i tuoi piedi vicino ai miei,ti guardo fare la doccia, ti metto l'accappatoio, sembri piccola..
Scherzando ti asciugo i capelli. Vado al bar sotto casa, prendo la colazione, Gino il barista mi fa:" ah Stefano ti stai rincoglionendo? che è questa novità?, non me le fai più vedere?" ... Gino è Gino.Sorrido..