domenica 20 gennaio 2013

Il mio amico Chad



Il primo incontro con Chad, non sembrava preannunciare niente di buono, ero in una stanza in cerca  di intimità con il mio ragazzo quando all'improvviso avevo sentito dei rumori strani, di scatto avevo aperto la porta e avevo trovato Chad che spiava della serratura.

Il suo amichetto era fuggito, ma lui era rimasto lì impalato incapace di fare un solo gesto, gli avevo mollato un sonoro schiaffone, lui non aveva fiatato si era toccato la guancia con la mano e aveva bisbigliato un qualcosa tipo "scusa".

Poi passarono anni, e Chad divenne un uomo, e divenne pure uno dei miei più cari amici.. strana la vita.  Quando occorre lui c'è, a volte c'è per farmi ridere, per raccontarmi le sue storie inverosimili. Durante una pallosissima riunione,ecco sento vibrare il telefono è Chad, prendo la scusa di una telefonata urgente ed esco dall'ufficio.

C:"Ciao stellina, oh da quanto non ti sento... ti telefono per invitarti a pranzo"
K:"ma bene, e che si festeggia? ti sposi?"
C:"Ma noooo, figurati, io e Laura stiamo bene così..e poi io sposarmi mai. Ti avevo detto della nuova casa? ecco finalmente l'ho terminata, mi piace ed ho preso tanti spunti dalle tue idee, volevo che la vedessi."
K:"va bene, quando?"
C:"facciamo venerdi a pranzo?"
K:"ok, c'è anche Laura?"
C:"no, fa il turno, non torna"
K:"però, tu diglielo che ci sono io a pranzo, non vorrei fosse gelosa"
C:"ma che dici, figurati, e poi le ho già detto che ti avrei invitata..ci mancherebbe"
K:"a venerdì allora...

Passano i giorni e... giovedì ho la febbre.. venerdì mattina ho solo un naso schifosamente gocciolante.
provo a rimandare, ma Chad insiste dicendo che in fondo è solo un raffreddore.

La casa di Chad è piccola ma molto accogliente, mi fa notare i dettagli in bianco che gli avevo consigliato, ha fatto un piccolo capolavoro. Mangiamo, ridiamo, e scherziamo su difetti degli abitanti di Marte e Venere.. Finito il pranzo, la febbre ricomincia a farsi sentire, mi accomodo sul divano mentre lui mi prepara un tè caldo, prendo la coperta, ho freddo, nel frattempo sul piccolo tavolino davanti a me si ammucchiano i klenex.  Mette della musica, e mi guarda ridendo, lo so faccio spavento, si offre di accompagnarmi a casa. Lui è sempre gentile, ma non ce ne sarà bisogno, riesco a guidare con un 38 di febbre..

Ecco a quel punto, si apre la porta ed arriva Laura, già quella che era stata avvertita della mia presenza (?!)
Inizia a sbraitare.. in effetti io sotto la coperta con l'aria sconvolta, i klenex sul tavolino, devono far pensare male.

L:"lo sapevo, lo sapevo.. tu sempre a dirmi di lei come un'amica, e io ci credevo..."
C:"è un'amica lo sai.. non fare scenate di cui ti pentirai"
K:"Scusate ragazzi, io vado... veramente non mi sento proprio bene"
L:"eccola adesso la scusa che sta male...tutto per non chiarire, Chad tu sei una merda.."
C:"ma che dici? è questa la fiducia che hai di me? "

Sembra una scena di un film, e neanche girato tanto bene.. a questo punto tutto andrebbe bene per uscire da lì, una telefonata, un vicino... urlano.. io sto zitta con la testa che mi scoppia. La cosa cominicia a farsi seria, riesco a guadagnare la porta.. è fatta! sono salva!

Penso al mio amico, penso a come sia difficile far capire un'amicizia, arrivo a casa... vado a letto, dopo poco squilla il telefono è Chad.

C:"Come stai, piaciuto il pranzo?"
K:"non fare il deficiente, un'altro poco e ci scappa il morto"
C:"e dai che con me non ti annoi mai, ammettilo che come ti faccio ridere io...."

E' proprio fuori di testa, ma che dire... se non ci fosse bisognerebbe inventarlo.