lunedì 29 dicembre 2008

Un sogno lungo un giorno




Adorabile Kyra, ti scrivo perchè sento che ho bisogno di condividere con qualcuno questo momento. Una storia d'amore, una storia o un sogno non sò.

Me ne stavo seduta sulla spiaggia bianca, guardavo le conchiglie, quelle che ti fanno sentire il mare, ero sola, di quella solitudine, che un po' ti intimorisce, il sole sorrideva, mi si era avvicinata una di quelle donne colorate, con denti bianchissimi voleva farmi delle treccine, acconsentii per farne qualcuna, ero contenta di avere un po' di compagnia... A qualche metro da me, una barca.. scendevano dei ragazzi grandi, forse degli "uomini", ridevano nel rumore del mare.. mi passarono accanto, e per istinto abbassai gli occhi,ero imbarazzata, di stare lì con la donna che mi stava facendo la decima treccina, ero imbarazzata forse per quel mio vestito bianco trasparente che faceva intravedere i seni.. l'ultimo ragazzo passò guardandomi negli occhi per un istante lunghissimo. A pochi passi c'era un piccolo posto, di quelli che non potresti definire bar nè ristoranti, era un "posto" dove arrivavano pescatori, e Jo li salutava calorosamente, prendeva il pesce e lo cuoceva per loro..a volte per me. I ragazzi erano lì aspettavano di mangiare e intanto li sentivo parlare, con voci squillanti. Volevo mangiare, ma non ora, non i mezzo a quegli sguardi... troppo timida... aspettai.. le treccine, mi tenevano scoperto il viso, quasi le maledii.. C'era rimasto solo un ragazzo, decisi di andare... Non era particolarmente bello, era come il sole, brillava, di vita. Era vicino a me, Jo con un gran sorriso ci portò l'ultima cosa che aveva:"la conch salad"... Vi conoscete? domandò.. e io rimasi, senza nessuna parola da dire... Questo è Pablo, Chiara.

Passeggiammo lungo quella spiaggia senza tempo, con poche parole, ci incuriosì trovare dei denti di squalo.. diceva che portano coraggio e fortuna. Poi arrivò la sera la luna si specchiava, nel mare mandando riflessi magici, c'era quel chiarore particolare che solo notti come quella può dare. Un brivido, forse il freddo, forse la perdita della cognizione del tempo. Mi abbracciò, sentii le sue labbra appoggiate alla mia guancia per un bacio lieve, un bacio che non chiedeva niente e nello stesso momento chiedeva l'eternità.Desideravo, desideravo sentire il suo corpo sul mio.. sentire il suo respiro tra i miei capelli. Facemmo l'amore sulla sabbia, con la luna che illuminava i nostri desideri, quasi in silenzio solo il rumore del mare e dei nostri respiri, che si facevano via via più affannosi, movimenti ancora morbidi ma sempre piu' decisi, e il piacere che arrivò come un onda gigantesca che si infrange, e porta quiete.. Un tuffo nel mare, così senza paura, io che sono cielo.. lui che è acqua... correre verso quella casa bianca sulla spiaggia.. addormentarsi così, come se tutto fosse li, se l'infinito ci avesse parlato quella notte. La mattina mi sveglio e lui non c'è...corro sulla sabbia arrivo da Jo, chiedo di Pablo con il cuore in gola, dice: "è partito all'alba.." Ma chi è? Jo, mi guarda e ha capito, dice:" Si fa chiamare Pablo, passa qui un paio di volte all'anno" . Ritorno a casa, sul comodino trovo, un piccolo scorpione d'argento, e un foglietto stroppicciato, pieno di sabbia con scritto: "sei stata la sirena dei miei sogni".



Scusa per qualche virgola in piu' ... o qualche puntino in più.. spero dolce Chiara che assomigliasse un pò a questo: