venerdì 8 marzo 2013

Tira fuori la lingua!

 
 


Meeting

Work-in-progress,.target... part-time,audience..trust..trade mark..export..holding buy-back..
ticket, fixing..,marketing, lobby, rating... buy sell agreement...asset allocation...going short, going long..best effort..start-up. take profit, stop loss... barbell portfolio... naked position. (?!)

Ma dove sono? 

Sono in italia, in un ufficio italiano con colleghi italiani. Come è possibile? Gente che non conosce nemmeno l'italiano, sia stata colta per un'attrazione fatale per tutto quello che è inglese o americano?
Colpa della globalizzazione? Colpa dello scarso orgoglio e difesa della nostra italianità? ma davvero amiamo così poco la nostra lingua? O sono gli altri più bravi a sedurci?

La lingua italiana è musicale piena di sfumature nonostante abbia meno vocaboli della lingua inglese,
è quella di più facile comprensione in luoghi rumorosi o al telefono. (lo sapevate?)

A parte la lingua italiana, molte persone tendono a sottovalutare la nostra cultura, a favore di un "sogno americano"o comunque di un sogno da fare all'estero.

Anni fa durante un viaggio a Mosca mi imbattei in una fila di persone lunghissima, non capivo quello che stava succedendo, stavano facendo la fila per entrare in uno dei primi Mcdonald, e si perchè mangiare lì è buono!! E' come il caffè Starbucks, tutto globale, tutto uguale, tutto senza anima. Stiamo uccidendo le diversità culturali, e che crescita ci può essere senza diversità? quale capacità di scelta potremo avere?

Siamo stati esportatori di cultura, arte, musica, innovazioni,italiani erano Leonardo da Vinci, Dante, Michelangelo, Gianlorenzo Bernini, Galileo Galilei, Colombo...e perchè no, anche Casanova,  abbiamo inventato il sistema bancario con la prima banca al mondo il "Banco di San Giorgio" di Genova.

Popolo di artisti, poeti, pittori, santi... un popolo di creativi, con un'elasticità mentale che di sicuro fa invidia a mezzo mondo conosciuto. Hans Rosling della Gapminder Foundation, ha elaborato una statistica riportata sul mensile "Focus", in cui in base a dati oggettivi, l'Italia è uno dei paesi in cui si vive meglio. 

Lo so che questo può sembrare controcorrente per tutta quella popolazione che non vede l'ora di trasferirsi da qualche parte, forse sperando di "trovare salami impicchi" come dice mia madre. (frase con lo stesso significato di: "l'erba del vicino è sempre più verde").

Poi c'è una corrente di "giovani-vecchi", che vorrebbe emigrare per trovare il "posto al sole", e questi sognatori al contrario mi fanno quasi arrabbiare perchè "ovviamente" non li capisco.
 Il mito dei soldi, del successo? boh... Se vuoi i soldi e successo, magari li avrai ma sarai un poveraccio comunque. Conoscete la vita di quelli che hanno successo? o ve ne siete fatti un'idea di facciata?

Un mio amico americano di successo, lavora 12 ore al giorno con un'agenda che arriva fino al 2015, dove il tempo per pensare è un lusso, ma è ricco, ricchissimo... può permettersi tutto e non godersi nulla, già, da invidia...

L'unica consolazione che ho è il mio fratellino americano a cui ho imparato l'italiano, che orgoglioso mi chiede mentre andiamo in giro :"Kyra, secondo te mi hanno scambiato per italiano?"

Lui capito la differenza tra un "bagel" e un "pranzo".. Lui che sorridendo mi dice:"Ma tu lo sai che alla Columbia University fare corsi di italiano è un fatto distintivo da intellettuali ?" e quando abbiamo guardato insieme "Ladri di biciclette" di Vittorio De Sica con i sottotitoli in inglese, mi ha guardato pensieroso e ha detto:"spiegamelo tu, i sottotitoli non sembrano giusti", ed io l'avrei stroppicciato di baci.

  Ci sono cose che non si possono tradurre, ci sono cose che fanno parte delle nostre radici e una pianta senza radici è una pianta da serra senza storia, le differenze culturali sono il sale di una più ampia conoscenza, non omologabile ai poteri commerciali forti.

E ogni tanto ricordiamoci di parlare italiano e magari di farlo parlare anche a qualche straniero...

e che cazzo!!!!