mercoledì 5 agosto 2009

Politica? No, grazie


(nella foto il modello brasiliano Leo Peixoto)

Dopo aver schivato con tattiche diplomatiche di alto livello, la candidatura ad assessore, dopo essermi sempre rifiutata di parlare di politica, detestando cordialmente le donne che parlano di politica, al posto di altre interessantissime cose... dopo aver difeso le mie idee a volte destroidi a volte sinistroidi (caspita come suona male) ecco dopo tutto questo ho deciso di vanificare i miei sforzi, scrivendo qui il Kyra pensiero politico premesso che:

"La definizione di destra e sinistra nasce per caso durante al rivoluzione francese quando, nel corso di una assemblea nazionale che discuteva sui diritti dell'uomo, la corrente che difendeva la libertà religiosa era disposta alla destra del presidente. E' diventata un modo per distinguere due ideologie differenti, usanza che persiste attualmente.

La destra italiana nasce come sostenitrice di valori come il conservatorismo (la Patria, la fede, la famiglia, l'ordine sociale), il nazionalismo (l'autorità statale contro la frammentazione politica, la guerra come affermazione del prestigio nazionale, mentre sotto il fascismo questo aspetto viene esasperato con l'espansionismo coloniale), il liberismo economico (interventismo economico, leggi che favoriscano libero mercato, libera iniziativa). Questi valori nel nostro Paese vengono esasperati durante il ventennio fascista, quando si impongono attraverso una dittatura che trascende dalle ideologie e diventa prevalentemente politica imperialista ed espansionistica.

La sinistra è legata alle ideologie socialiste e marxiste. Il socialismo nasce come corrente di pensiero che auspica uguaglianza economica ed abbattimento delle divisioni sociali, con il tempo riassume tutte le lotte operaie dell'800 e si fa portavoce del malcontento e dello sfruttamento delle classi disagiate.

Il marxismo nasce come dottrina economica che considera importante la condivisione degli strumenti di produzione, considerata dai suoi teorici (Marx ed Engel) come tappa della evoluzione sociale. Il marxismo considera la religione e le divisioni sociali come alcuni degli strumenti attraverso cui le classi dirigenti assoggettano il popolo, sottolinea l'importanza di una rivoluzione del proletariato attraverso l'abbattimento del sistema capitalistico. Con il tempo, dalle teorie marxiste nascono i primi partiti politici comunisti che basandosi sulla stessa dottrina perseguono il fine della caduta della borghesia, delle morali borghesi (compresa la religione) e soprattutto la socializzazione dei mezzi di produzione e l'abolizione della proprietà privata."

Detto questo:

appurato che le "classi" disagiate ci saranno sempre,(al confrondo di un deputato italiano il cui "stipendio" e di circa € 15.000,00, quello di un senatore circa € 17.000,00 quanti italiani possono dirsi agiati?) considerando che i 2/3 dei contribuenti italiani nel 2006 ha dichiarato un reddito da 6.000 a 15.000 Euro all'anno).

Sottolineando che i politici di destra e di sinistra potrebbero laurearsi in materia di elusione tasse.

Senza andare a scrivere uno per uno i grossi problemi della politica, possiamo dire che essa è potere, ed il potere crea spesso ingiustizie,la famosa frase: "La legge è uguale per tutti" è una mera utopia.

Marx diceva che la religione è l'oppio dei popoli,si potrebbe aggiungere che lo è anche la politica, ma non la politica intesa come arte di governare le società, ma intesa come quell'insieme di partiti, che insultandosi a vicenda, spartendosi privilegi e potere, coinvolgono le persone in fazioni quasi calcistiche.

Con questo non voglio dire che la politica è inutile, solo dire che è un male necessario, e per questo mi piacciono le donne che non parlano di politica, le donne che sanno parlare di sogni, le donne che fanno la politica dei fatti, a casa, al lavoro, fuori dalle correnti, quelle che cambiano canale quando ci propinano scandali inutili dal povero Clinton con la Levisky a Berlusconi con le veline, forse solo per distoglierci da cose ben più importanti.

Forse se ci fosse Leo Peixoto, tra i politici, potrei anche ripensare ad una mia candidatura... Giovane, intelligente, bello... troppe doti per fare il politico in Italia....