lunedì 17 maggio 2010

Funeral Party




Quando ero adolescente, capitava che alle 3 di notte squillasse il telefono. Mia madre andava a rispondere.

Pronto, chi è?
"ah, Ada, e saresti la cugina di 2° di zia Giulia? a no, hai ragione di zia Emma, e chi è morto? ah ho capito, mi sembra di averlo conosciuto, il cognato di Michele il fratello del nonno mia cugina?
Va bene, a che ora è il funerale? dove? si ho capito, credo ci vogliano un paio d'ore. Ci vediamo là.."
Questa più o meno la conversazione, a ogni mio tentativo di capire che senso avesse telefonare a quell'ora o andare ad un funerale di un parente lontanissimo che non si conosceva, venivo sempre azzittita con questa frase: "Ci vuole rispetto, è la famiglia, e se ti avvisano vuol dire che ci tengono e quindi ci vuole rispetto."
Neanche fossimo una famiglia "D'onore".

Finita la ribellione adolescenziale, mi sono rassegnata.
Il mio ramo di famiglia aveva fatto emigrazione negli anni 50, e quindi tutti i parenti di ogni ordine e grado che erano rimasti nella terra natia, avevano grande considerazione per questi pionieri, quando facevo notare che l'emigrazione constatava di circa uno spostamento di 200km, e neanche di cambio regione, mi rispondevano che erano tempi in cui ci si spostava in bicicletta, quindi 200 km valevano oltre 1000.

Dopo un po' questa storia di famiglia,mi faceva un po' sorridere, cominciai ad acconsentire ad andare a funerali e matrimoni di parenti sconosciuti.

Un funerale mi è rimasto in mente. Arrivammo in questo paesino sperduto nelle campagne, tutti i parenti sconosciuti, ci fecero grandi saluti, la cosa strana è che nonostante non ti conoscessero, appena arrivati già ti chiamavano per nome. Nella chiesa, i parenti erano messi in ordine di grado, davanti i parenti stretti, poi nelle file successive i parenti di secondo grando, di terzo... per questo motivo pensai che avrei dovuto mettermi vicino all'uscita. Invece, una panca in seconda fila era stata riservata per i parenti emigrati, un posto di estrema considerazione.

Guardavo il defunto, un uomo di mezza età, con curiosità, uhm..quello allora, secondo i miei calcoli, lo vidi l'ultima volta quando avevo 10 anni, e era il marito della cugina di 2grado di mio padre, cercai di riepilogare l'albero genealogico della famiglia del defunto, ma più volte mi inceppai in un cugino di troppo. Alla fine rinunciai. La sgomitata, di mia madre mi fece capire che si avvicinava qualcuno che avrei fatto bene a salutare. Una signora dai tratti quasi noti, mi si avvicinò allargando le braccia dicendo:"Se n'è andato".. non dissi "dove", per puro miracolo..era la vedova. L'abbracciai, mi pianse addosso per un dieci minuti, e poi mi disse:"Kyra, come sono contenta che sei qui.. come sei cresciuta" Questa frase suona sempre strana dopo i trenta..

Le condoglianze si fanno in base alla parentela, e qui puntualmente può succedere l'incidente diplomatico. Allora,i parenti stretti del defunto si abbracciano per un paio di minuti, i parenti tipo cugini si abbracciano velocemente, i cugini più lontani non si abbracciano ma si baciano,i parenti di parenti di parenti che non sai chi azz siano, gli dai la mano, ma se per caso ti chiamano per nome, li abbracci.

Insomma molto difficile, dopo aver abbracciato la vedova e controllato il giro delle parentele, convinta di aver fatto tutti i baci e abbracci che dovevo, mi allontanai per un attimo dal defunto. E fu in quell'attimo che lo vidi, un Tom Cruise con 20cm di altezza in più, stava venendo nella mia direzione. Panico! non poteva essere parente di nessuno, era troppo bello! Mi abbracciò tenendomi stretta stretta.
Mi disse che era contento di vedermi, mi sorrise e per un attimo mi persi in quegli occhi verdi, continuai ad annaspare nella mia mente per ritrovare un briciolo di ricordo relativo a quel miracolo. Niente il vuoto assoluto.. Continuava a tenermi il braccio.. incrociai lo sguardo interrogativo di mia madre che si avvicinò dicendo: " eh caro Tom, che brutta perdita... fatti forza" La mamma mi svelò l'arcano, era quel bambino che una volta avevo fatto giocare.. circa 20anni prima.. ed ebbe pure il coraggio di chiedere:"ma non ti ricordi?"....Lui però si ricorda di te!
"Mamma cara io avrò avuto 20 anni, e magari sono simile, ma lui non nè avrà avuti dieci mi sembra un po' cambiato..."

Dopo il funerale, baci abbracci... io ritornai ancora a fare le condoglianze a Tom,il mio caro cugino di 4 grado, solo perchè sono sensibile, affettuosa e profondamente addolorata.. e per ultima cosa mi scappò la frase storica :" Oh, mi raccomando ci si vede alla prossima"