martedì 1 giugno 2010

Bidoni, fantasmi and friends




Squilla il telefono, a tarda serata. E' Samanthina che in preda ad un attacco di paura, mi spiega che a casa sua c'è un fantasma. Vado da lei, mi offre da bere, mi siedo sul divano, giusto in tempo per sentire la porta sbattere.

La mia amica ha sonno, mi prega di stare un paio di ore lì per la sua tranquillità, e poi va a dormire. In quella casa gigantesca e antica, rimango sola.. Cerco di spiegare mentalmente al fantasma che non è serata, che non ho voglia di corrergli dietro o di parlare con lui. La porta sbatte per la seconda volta.

Sto aspettando una telefonata che spero mi chiarisca, come ho fatto a farmi il bidone da sola per un pranzo.

In effetti la telefonata chiarisce, io mi sia invitata da sola, come avrò fatto? ma se la data non l'ho fissata io? forse c'è stata confusione..

Vi giuro che quando a tirare i pacchi sono gli altri lo comprendo benissimo, ma quando riesco a farlmeli da sola, bè sono sempre molto perplessa.

A questo punto, la luce comincia ad andare e venire, e il pianoforte suona da solo un leggero "MI"..

A questo punto sbotto: "Caro fantasma, sono abituata a parlare con i matti, mi invito da sola a pranzo, e credi che abbia paura per un po' di luce psicadelica e una nota che potrebbe essere solo l'anticipo di "MI hai rotto".

Sono le due di notte, il fantasma mi chiarisce che non ce l'ha con me, ma sta correndo dietro a una sua vecchia fiamma, che l'ha lasciato circa 100 anni prima in quella casa. Che tenero questo fantasma innamorato.

Dallo scaffale, cade il libro:"Il buio oltre la siepe" e a questo punto, mi viene in mente il fantasma che da bimba mi diceva le cose spiacevoli in anticipo, ne avevo paura, ma alla fine lo cercavo per sapere..sapere.. sapere.. niente poteva essere più brutto del non sapere. Mi sbagliavo. Decido che stavolta non voglio sapere, non mi piacciono i messaggi subliminali.

Ho bisogno urgente di realtà.

Prendo il telefono e chiamo Chad, si, mi rendo conto l'orario non è dei migliori, ma lui risponde subito, è all'aereoporto di Milano appena atterrato da Nosy be (?)

Voce squillante e sorridente come sempre, mi dice:
"ciao stellina, che succede?"
-una cosa terribile, sono riuscita ad invitarmi a un pranzo, e a farmi un bidone, tutto da sola-
"ahahahah, ma come hai fatto? è davvero terribile" e ride di nuovo
-Fattela finita di ridere, so cose serie- a questo punto rido anche io.
- Chad, vieni a pranzo da me? -
"Dovrei farcela, vediamo un po' arrivo alle 7 dormo fino alle 14, e poi vengo da te, non cucinare ci penso io"

Che Chad mi stia prendendo in giro?

(uhm.. Chad lo conosco da un ventennio, qualche anno meno di me, fidanzato eterno di un centinaio di ragazze, simpatico,in cerca della sua principessa. Amico su cui contare, non presente eppure c'è sempre, quando stavo male,in ospedale, eccolo che arriva con un ipod con tutte canzoni "dei miei tempi" per prendermi in giro.)

"ciao Stellina, sono arrivate le valigie"

Alle 4 mi sveglio, con il telefono appoggiato a terra. Forse ho sognato, che strano.. il libro però è in terra.. Vado a casa.

Trascorro la mattinata tra chiacchiere, passeggiata sul prato a piedi nudi,mi metto distesa a prendere il sole. Chiudo gli occhi e penso, ai miei sogni strani.

Sento dei passi, e una voce:"Ciao Stellina, sono in ritardo?"

E' Chad! con un vassoio di antipasti di pesce e una bottiglia di Velenosi Brut.

Mangiare sul prato senza forchette, sotto una palma, ci sono cose che non si possono comprare, nè organizzare, ma ti lasciano senza fiato..