sabato 30 luglio 2011

Divano letto




Ho bisogno di un bel divano, si è urgente, un bel divano letto.
Vedo su facebook Fabio, affascinante,sexy, e.... molte altre cose.

Lui vende salotti stupendi, quasi ..quasi.. non importa che in altri tempi sia stato mio, particolarmente mio, selvaggiamente mio. Ma sono secoli fà.
Lo contatto, mi sento quasi innocente, ho solo bisogno di un divano.
Lui è gentilissimo, troppo.

"non ti preoccupare, fai con comodo, riapro il negozio dopo cena, così abbiamo tempo per due chiacchiere" dice in modo quasi professionale.

"Grazie sei sempre un tesoro, a dopo" affermo convinta.

Mi faccio la doccia, mi trucco, ripesco un completo intimo nuovo, controllo il risultato alla specchio... e mi vedo:" kyra, ma chi vuoi prendere in giro? uhm una persona non si mette le mutande nuove per comprare un divano"

Però mi perdono subito, ridacchio e in fin dei conti mica sarà un peccato mortale, ho bisogno di leggerezza, e quella palla della mia "simil coscienza" a volte mi rende irriverente.

Nel tragitto penso a quello che potrebbe succedere, ed è chiaro come il sole che uno non riapre un negozio, così tanto per fare.. non con me, non con quello che potremmo sbiaditamente ricordare.

Ho sempre sognato di fare l'amore in un negozio di arredamenti, non so perchè, forse gli spazi grandi, forse l'odore di cose nuove.

Fabio, mi apre la porta, la richiude alle spalle inchiavandola, poi scompare in ufficio. Fà un po' caldo, ripenso per un istante al completo intimo nuovo.. Mi fa vedere un sacco di divani, e poi mi invita a sedermi su uno rosso fuoco, spontaneamente tolgo le scarpe. Bello, gli occhi vagano su di lui, camicia nera, jeans, e un'eccitazione che balla nell'aria.

Al primo suo :" Ma ti ricordi?" detto sbottonandosi la camicia, divento di fuoco, ecco lo sò succederà e sarà come era un sacco di tempo fà:"perfetto"

dice:"fa caldo, vero?" rispondo:"un po'"
il mio caldo non è dovuto alla temperatura ambiente.

Si alza dal divano, viene più vicino a me e...........

SVIENE!!! si avete capito bene, sviene da ospedale, da prendersi un infarto.

Io in preda ad una folle agitazione, lo distendo, gli alzo le gambe, sento il respiro.. gli do' due sonori schiaffoni, non si muove.

Vado a prendere un po' d'acqua.. provo a lavargli la faccia, niente.. gli sposto le braccia, niente.. vado a cercare il telefono, non lo trovo, le chiavi per uscire e non le trovo. Ritorno e dopo un'altro schiaffo da far invidia ad un buttafuori incazzato, riprende.. piano.. gli occhi non sono più assenti, mi guardano.

"che è successo?"
"sei svenuto"

Riaccompagnato a casa, affidato alle cure dei familiari, che prontamente lo hanno portato al pronto soccorso.

Ok, signore, parliamone, dimmi che ti ho fatto, discutiamone.. a si, vedrò di pregare un po' di più, e no, non posso pentirmi.. non posso confessarmi.. cosa dovrei dire:"Niente?!"

Ragazzi mi sento un "fantozzi" in gonnella, tiratemi su voi!!