lunedì 28 ottobre 2013

Il contratto


Ore 10,30 venerdì
non si fanno contratti di martedì o di venerdì, qualcuno dice così.

Eppure siamo alla firma del contratto, mi costerà qualche "milleuro" però è quello che volevo, è una necessità e una presa di posizione forte, senza possibilità di scappatoie.
L'ho detto e l'ho fatto.

Pensare alla faccia che farà Scarface, mi da un brivido di soddisfazione..
Sono quattro pagine di contratto, niente di nuovo, firmo decisa, poi tocca a "X", punta la penna sul foglio e io lo blocco.

K: aspetta a firmare, parliamone meglio.
X: parlarne ora?

In un istante mi rendo conto di averlo convinto, di essere stata subdola di avere fatto pressione sul suo orgoglio, di aver pigiato tasti nel tempo, di aver trovato quelli giusti, forse è un plagio.
Sono consapevole, pronta a rinunciare, mi batte il cuore forte, non vorrei dire quelle parole, non vorrei fiatare.

K: ti rendi conto di quello che potrebbe succedere, nella peggiore delle ipotesi?
X: certo! ma ho valutato che il rischio è commisurato alla possibilità.
K: potresti rischiare di ritrovarti a "zero", sei sicuro? io ho sempre fatto così..ma tu hai sempre creduto in certe cose, nelle regole, da qui non si torna indietro.
X: ma io ci credo, tu hai avuto l'idea, ma io ho fatto tanto per questo non credi?
K: cosa?
X: schierarmi dalla tua parte dopo anni significa che ho avuto modo di appurare quello che hai detto/fatto, ho avuto modo di capire che razza di bestia sei, ma cosa credi, che non abbia capito quello che sta succedendo? credi forse che sia un'idiota?

Tengo il contratto in mano, mentre l'altro ci guarda perplesso.
X: muoviti dammi quel cavolo di contratto, sto mettendo una firma, mica sto ammazzando qualcuno.

Non ho mai pensato a "X" come ad un idiota, ma di sicuro ho pensato a lui come un "senza palle", un gregario, uno di quelli che applaude quando lo fanno gli altri, uno di quelli che "se non puoi vincere, non metterti in battaglia", uno di quelli che vegetano da "piantina felice".  Poi nei momenti buoni, l'ho pensato solo diverso da me, solo più "cauto" più "preciso" al punto di non fare le cose.

E lui firma, ed è contento come se avesse compiuto una grossa impresa contro i tiranni, contro il sistema, come una scommessa che mette i brividi.

K: va bene, comunque è una cosa da poco, voglio dire .. che sarà mai?
X: sembra a te, è l'inizio.... della rivoluzione.

Sorride, io quel sorriso non glielo avevo mai visto, è un sorriso che sa di ribellione, perché anche le formiche nel loro piccolo si incazzano. 



"Cambia tutto vivere sotto pressione, certe persone le spremi e si svegliano, altre crollano."