A un certo punto
devi voltare pagina.
No, non dimenticherai nulla anzi i ricordi si
faranno con il tempo ancora più dolci e struggenti
ma c’è una pagina successiva, non puoi fermarti, vorresti in qualche modo riafferrare gli attimi in particolar modo quelli in cui sembrava tutto possibile, quelli in cui la perfezione di quell’amore ti aveva fatto credere al “per sempre” e “nonostante tutto”.
ma c’è una pagina successiva, non puoi fermarti, vorresti in qualche modo riafferrare gli attimi in particolar modo quelli in cui sembrava tutto possibile, quelli in cui la perfezione di quell’amore ti aveva fatto credere al “per sempre” e “nonostante tutto”.
Il
nonostante tutto comprendeva, il lasciarsi, il ritrovarsi, il tradirsi… ma “noi”
non eravamo in discussione mai. Io c’ero, e lui c’era e questo è tutto.
Arriva l’ineluttabile e sembra ogni cosa
sembra spazzata via.
Arrivano le persone con le loro tempistiche
di incoraggiamento: “Stai tranquilla che in tre, quattro anni ritroverai un po’
di serenità”. Credono nel potere delle parole, credono che tre, quattro anni
sono un tempo ragionevole, si sbagliano! Io sono viva ora, ho il potere di
rinascere ogni giorno, e non ci vorrà tutto quel tempo, per dire: ok sono
passati 20 anni, ora rinasco da zero, ricostruisco con un bagaglio che nessuno
potrà mai portare via. Ricostruisco su fondamenta solide. Ricostruisco perché la
sofferenza è la più grande paura dell’essere umano e io l’ho conosciuta
appieno, è tempo di serenità, di sonni tranquilli, perché la mia coscienza è
serena e gioiosa come una farfalla colorata.
Ho le mie leggi e le rispetto, a volte, mi do
la possibilità di stravolgerle con il cuore, con i sentimenti profondi dell’anima.
50 giorni fa…. (circa)
Decidevo di rinascere, di credere che i veri
miracoli accadono se noi li desideriamo, non succedono perché è scritto,
succedono perché con i nostri desideri li facciamo scrivere da tutto il cosmo
che trama a nostro favore. Ho infranto un paio di leggi, prima me ne sono
rammaricata, poi ricordando il detto: “dai a Cesare quel che è di Cesare e a
Dio quello che è di Dio e a me quello che voglio io” Lo ammetto il proverbio l’ho
leggermente cambiato. L’etica, quello
che ti contraddistingue è solo tua, le leggi sono quelle che hai dentro il tuo
cuore.
Cambio, ma non rinuncio alla mia volontà di
approfondire, di dire “sconfitta” solo quando le ho veramente provate tutte.
Rinuncio ai falsi amici. Rinuncio a quelle persone che non hanno capacità
empatica, a quelle cui il giudizio viene prima della compassione, quelle per
cui il tribunale è sempre aperto.
Non sono rinunce Zen, permeate di saggezza, sono
rinunce dichiarate, perché quando rinunci a qualcuno è giusto che sappia pure
il motivo.
Ho deciso di mettere alla prova, cuore, mente
e fisico. Nessuna paura, nessun giudizio.
Sono io qui e ora, nel presente che sa di
eterno.