martedì 25 settembre 2012

Matrimonio a New York City


Ecco un'email dal mio fratellino americano, è un'originale invito al suo matrimonio a New York City allo Studio 450, sulla 31°strada. Bella notizia, i matrimoni sono sempre belle notizie..

Torno indietro con i ricordi. Tua cugina conosciuta on line su un sito di genealogia. Lei che mi dice:"arriva mio cugino, per favore vallo a prendere alla stazione e controlla quello che combina, sai è così giovane..." Probabilmente aveva dell'italia l'idea : Pizza, Spaghetti, Mafia.

 Mi ero ritrovata davanti un ragazzo di un metro e novanta, con due valigie giganti, e la faccia stanca e scocciata, per il tragitto avevi detto forse dieci parole, ed io avevo pensato:"ah, cominciamo bene, pure antipatico.." E invece poi nei giorni successivi avevamo cominciato a parlare, tu non volevi l'università o forse non quella o forse non quel settore, tu e la tua famiglia, tu e la tua passione per la cucina. Andare nei ristoranti ed osservare la tua faccia che ad ogni boccone sta facendo l'analisi, tu potresti parlare per ore di cibo... Io che ti correggo, quell'italiano ancora confuso e strano, tu che mi parli della visione americana della vita, io che cerco di farti comprendere la confusa visione italiana. E parliamo.. parliamo..  E cerchiamo sempre l'obiettività nei nostri discorsi, divertenti paragoni sulle nostre vite diverse. Parlare dei tuoi problemi di fine adolescenza, ed arrivare a discorsi da "adulti".

Le nostre gite di un paio di giorni, Nizza, Montecarlo, Ascoli, Ferrara, Bologna ecc.. e Mantova la nostra preferita. Quanto hai riso di fronte all'aperitivo "Americano". Il perfetto compagno di gite, nessuna paranoia, organizzazione elastica, il tempo che sembra piegarsi alle nostre volontà. Ci manca Matera, e quanta tenerezza mi hai fatto quest'anno quando mi hai detto:"Kyra, senza te a Matera non vado, aspetto che tu abbia tempo.."

Sono passati 6 anni da quell'incontro alla stazione, ed ogni anno abbiamo avuto modo di vederci, scambiarci idee. Poi la tua laurea... E tre anni fa mi dici ho conosciuto una ragazza, me la descrivi con tanta gioia, e io non vedo l'ora di conoscerla, ma come tutte le sorelle maggiori non vedo l'ora di analizzarla, di passarla sotto la lente di ingrandimento. E lei si dimostra carina, decisa, forse troppo decisa, avviata e determinata ad avere una carriera, la stessa che tu invece non ami troppo.

 Ti vedo contento girare per Manahattan, mostrarmi i posti più belli poi andiamo a Washington vedo il tuo ufficio, mi sembri triste. Ti vedo diviso tra il sogno di un ristorante-enoteca e la concreta realtà di un lavoro di prestigio a più di 100mila dollari l'anno.  
E non posso fare a meno di chiedermi se il matrimonio si incastri  tra il bisogno di sogni e il bisogno di realtà.

Sò che leggerai questo post, ti voglio augurare tutto il bene del mondo, sii felice, amala, rendila partecipe di tutti quei bei pensieri che hai. Ma sopratutto lascia sempre un posto particolare per i tuoi sogni, non li chiudere in cassetti troppo difficili da aprire, e non lasciare che "altri" ti indichino la via.

Non esiste nulla di più creativo e pianificatore delle tua volontà per fare della tua vita, la tua personale opera d'arte.