lunedì 11 luglio 2016

Il paradiso necessita di un negozio Amplifon!




Chi mi legge sa del mio rapporto confidenziale con il Padreterno,
è un rapporto ironico, basato spesso sui fraintendimenti, ma mai avrei osato pensare a tanto...

Venerdì sera mi aggiravo a piedi nudi nel giardino, complice una luna crescente maliziosa e una notte tiepida, luci romantiche rischiaravano l'acqua della piscina, i grilli cantavano e si udiva pure il parlottare di qualche rana in sottofondo. Serata perfetta, romantica da sogno, stare in solitudine a volte è dolcissimo, però quel venerdì espressi i miei desideri più o meno in questo modo:

"vedi Signore, sarebbe bello che qualcuno mi venisse a trovare, non uno qualsiasi si intende, magari un bel ragazzo, che mi porta qualcosa da bere, magari un prosecco, che si fermi a guardare la luna con me, che declami qualche romanticheria da baci perugina e qualche poesia da gatto innamorato, poi se ne vada dopo avermi dato un bacio pieno di promesse..."

Sarebbe bello, pensai.. una bella sorpresa, visto che credo nei miracoli e visto le mie confidenze con l'Altissimo poteva essere benissimo una  cosa fattibile.

Andai a dormire verso mezzanotte, con pensieri leggeri e sereni.
Alle 4,30 suona il telefono insistentemente. vedo il numero di un ragazzo molto carino, ma poco in confidenza con me, strano... un paio di ragionamenti rapidi e penso che sia successo qualcosa di grave ad amici comuni.

"Pronto" dico con l'ansia che mi sale alla gola.
"Ciao Kyra, ho urgente bisogno di parlarti arrivo da te tra 10 minuti." detto questo riattacca.

Riprovo a chiamare ma niente, il tipo non risponde, che cavolo sarà successo mi chiedo preoccupata, mi infilo un paio di jeans ed esco di casa, arriva una macchina a velocità da far pensare ad uno schianto sulla parete della casa, scende il tipo... Barcolla in maniera paurosa, non è ubriaco è da coma. Farfuglia.

"Kyra, io non voglio andare a casa io voglio dormire con te"
" Scusa da quando abbiamo tutta questa confidenza?"
"Sono innamorato da sempre"
"e me lo vieni a raccontare completamente ubriaco??, una fine dichiarazione"
"No, non non sono ubriacooo sono allegroooo sono tanto feliceeeee"
"Stai zitto o sveglierai tutti"
"che si sveglino, io ti amo....e voglio dormire con teeeeeee"
"Zitto"!!!"
Barcollando riesco a metterlo disteso, gli appoggio una coperta sopra e gli dico:
"Dormi, che ne parliamo domani"
Puzza come una spugna imbevuta di moito. Si addormenta così su una sdraio del giardino. Mi chiedo ridendo quale vergogna proverà domani quel ragazzo serio, timido riservato...

Il giorno dopo, tutti gli abitanti della mia casa mi fanno notare:
"ma chi era quello che urlava stanotte che voleva dormire con te? innamorato eh?!"

Allora Signore, ho detto una cosa romantica, ok non ho specificato che non puzzi di mojto, però ho come l'idea che hai bisogno di un apparecchio acustico, mi esaudisci ma capisci fiaschi per fischi, capisco che alla tua veneranda età non ti si può criticare ma basta.... eh?!







martedì 5 luglio 2016

50 days ago




A un certo punto devi voltare pagina.

No, non dimenticherai nulla anzi i ricordi si faranno con il tempo ancora più dolci e struggenti
ma c’è una pagina successiva, non puoi fermarti, vorresti in qualche modo riafferrare gli attimi in particolar modo quelli in cui sembrava tutto possibile, quelli in cui la perfezione di quell’amore ti aveva fatto credere al “per sempre” e “nonostante tutto”.

 Il nonostante tutto comprendeva, il lasciarsi, il ritrovarsi, il tradirsi… ma “noi” non eravamo in discussione mai. Io c’ero, e lui c’era e questo è tutto.

Arriva l’ineluttabile e sembra ogni cosa sembra spazzata via.

Arrivano le persone con le loro tempistiche di incoraggiamento: “Stai tranquilla che in tre, quattro anni ritroverai un po’ di serenità”. Credono nel potere delle parole, credono che tre, quattro anni sono un tempo ragionevole, si sbagliano! Io sono viva ora, ho il potere di rinascere ogni giorno, e non ci vorrà tutto quel tempo, per dire: ok sono passati 20 anni, ora rinasco da zero, ricostruisco con un bagaglio che nessuno potrà mai portare via. Ricostruisco su fondamenta solide. Ricostruisco perché la sofferenza è la più grande paura dell’essere umano e io l’ho conosciuta appieno, è tempo di serenità, di sonni tranquilli, perché la mia coscienza è serena e gioiosa come una farfalla colorata.

Ho le mie leggi e le rispetto, a volte, mi do la possibilità di stravolgerle con il cuore, con i sentimenti profondi dell’anima.  

50 giorni fa…. (circa)

Decidevo di rinascere, di credere che i veri miracoli accadono se noi li desideriamo, non succedono perché è scritto, succedono perché con i nostri desideri li facciamo scrivere da tutto il cosmo che trama a nostro favore. Ho infranto un paio di leggi, prima me ne sono rammaricata, poi ricordando il detto: “dai a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio e a me quello che voglio io” Lo ammetto il proverbio l’ho leggermente cambiato.  L’etica, quello che ti contraddistingue è solo tua, le leggi sono quelle che hai dentro il tuo cuore.

Cambio, ma non rinuncio alla mia volontà di approfondire, di dire “sconfitta” solo quando le ho veramente provate tutte. Rinuncio ai falsi amici. Rinuncio a quelle persone che non hanno capacità empatica, a quelle cui il giudizio viene prima della compassione, quelle per cui il tribunale è sempre aperto.

Non sono rinunce Zen, permeate di saggezza, sono rinunce dichiarate, perché quando rinunci a qualcuno è giusto che sappia pure il motivo.

Ho deciso di mettere alla prova, cuore, mente e fisico. Nessuna paura, nessun giudizio.

Sono io qui e ora, nel presente che sa di eterno.