venerdì 21 gennaio 2011

Kronos e Kairos





I greci la sapevano lunga, si fa presto a dire "tempo", due modi per dire tempo, perchè il tempo è duttile come il mercurio, si trasforma e scorre ma non è uguale al tempo in cui qualcosa di sorprendente accade, magari di speciale e magico, a volte sono istanti, piccole illuminazioni, il tempo di uno sguardo, il millesimo di secondo in cui l'istinto ti dà importanti informazioni.

La razionalità sta a Kronos, come le emozioni stanno a Kairos. (potrebbe essere un'equazione a due incognite,"emozioni"e "tempo giusto").

Ogni minuto,mentre l'orologio gira, dovrebbe essere pieno di vita, invece a volte è pieno di altri, pieno di mostri del presente. Kairos, in realtà è sempre lì vicino, non appena smettiamo di pensare in modo meccanico, ci porta conoscenza scoperte, dilazione della concezione del tempo stesso. Il tempo ha affascinato i pensatori e filosofi,si sono persi in dibattiti profondi, Platone sosteneva che il tempo è l'immagine mobile dell'eternità, che frase ad effetto, quasi una poesia.

Eppure il tempo, non esiste,scorre ma non esiste, è solo il contatore dello spazio in cui la nostra vita si svolge, e un contatore verso il termine della nostra percezione di "esistenza".

Eppure Kairos, si affaccia prepotentemente sulla finestra di Kronos, per rendere dei momenti unici e fuori dal tempo, dei momenti in cui il tempo non esiste,dei momenti eterni. Non è importante se sono momenti di amore, desiderio, paura o terrore, sono momenti in cui il tempo si dilata, e l'eterno sembra a portata di mano.