lunedì 22 ottobre 2012

The mentalist


Dopo aver conosciuto un genio, mi sono convinta nel profondo, che tutti noi abbiamo una capacità speciale, una particolare dote che ci differenzia leggermente da quelle persone che usualmente frequentiamo.

La genialità è tra la normalità e la follia, più l'asticella si sposta verso la follia, più probabilmente potrai avere una genialità innata, tipo Einstein, Michelangelo, Darwin e Mozart.

Ecco, facendo queste considerazione mi sono trovata poco più che normale, ma con una dose di supponenza ironica devo ammettere di avere un istinto per la "cold reading" o quella quasi inventata da me la "cold writing", quell'insieme di cose che mi fanno credere di assomigliare al famoso "mentalist", ma io non scovo assassini, scovo semplicemente le menzogne di chi interagisce con me.  Istinto dovuto ad esperienze randagie, all'arguzia di cavarmela da sola... alla passione per la psicologia o forse al solo istinto...

Ed eccolo lì il collega simpatico, offrirmi di fare un lavoro con qualche bello zero.. semplice.. solo perchè io sono onesta, brava ecct ecct.. Io di fronte a tale offerta quasi irrifiutabile, sento puzza di "polpetta avvelenata", sento che l'individuo mi vuole fregare o già mi ha fregato, non importa il suo sorriso, non importa il suo :"uno non ti può fare un favore che.... ". Dico semplicemente :"no, grazie".

Passano i giorni. Mi arrovello la mente pensando al motivo di quella istintiva intuizione. Ma l'istinto conosce percorsi che il pensiero non può comprendere.  Era una polpetta avvelenata fatta per un cane, non per un lupo selvatico..  Poi la verità si fa largo, esce prepotente come un temporale.

La tentazione è quello di aprire la porta e di urlarti addosso, parlarti della tua coscienza in vendita.. arrivare a ricordarti che hai proprio sbagliato soggetto, che certe cose volenti o nolenti prima o poi si pagano con gli interessi.  E invece credo in qualcosa di più ampio, definibile forse come karma quotidiano, credo nella mia "bontà", credo nell'impossibilità di farla franca provando a danneggiare gli altri, credo nella "legge del contrappasso".  Entro e ti porto un caffè, tanto dovevo farlo anche per me..