giovedì 5 maggio 2011

Le città, inferni terrestri




Ho sempre pensato e creduto di poter vivere in qualsiasi posto della terra. Ho spirito di adattamento, mi piacciono le nuove abitudini, e non vado in crisi se non mangio pasta per 10 giorni. Insomma penso di essere una cittadina del mondo o quasi...

Il quasi è di vitale importanza, perchè mi sono resa conto di odiare la città, certo faccio una eccezione per Londra, la mia preferita, ma per le altre viste è antipatia profonda.

Alla sera ritorni in albergo,uno di quelli "buoni", tutto perfetto, dalla vasca idromassaggio, alla grande finestra con vista panoramica, sulla città di notte,sembra un sogno di luci, senza rumori, lontano. Prendo la tazza con il caffè d'orzo e rimango incantata ad ammirare. Ma si, potrei amare una città, perchè no?

Alla mattina la città si trasforma, da fata incantata notturna, diventa una strega, fredda veloce, brutta...

Gente che si accalca a prendere la metrò, spinte.. occhio alla borsa, potrebbero scipparti, o strapparti la collana dal collo, e perchè no, gli orecchini dalle orecchie. Se qualcuno attacca a parlare, in metrò non si parla del tempo, no.. si parla di quanti scippi hai subito, dell'ultima volta che sono entrati i ladri in casa al 3° piano, e della gente che conosci a cui è toccata la stessa sorte.

Dopo 20 minuti di racconti, ti accorgi di stringere più forte la borsa, di guardare con aria sospetta il ragazzo con i capelli lunghi seduto vicino a te. Poi scendi..

Ecco pensi, finalmente all'aria aperta, ma il pensiero si blocca, mentre respiri lo smog delle auto, mentre cerchi di non finire sotto ad un'auto.

Va bene, ti dici: in fondo è lavoro! ti dirigi verso l'ufficio adattandoti all'andamento degli altri pedoni. Ma questi,non staranno facendo gli allenamenti per la maratona di New York? Vanno velocissimi..

Ti concentri lavori, il tempo passa... finalmente la pausa pranzo. E ti ritrovi insieme a centinaia di pinguini, vestisti tutti allo stesso modo, a fare la fila in uno dei tanti self service.

Menu' Rollè di uova e spinaci
Tagliatina di vitello mantecato al vino.

Provo un moto di stizza, parliamoci chiaro: E' una banale frittata con spinaci, e due pezzetti di vitello cotti male.

Si mangia, come se si dovesse fare una staffetta, 10 minuti, e lasci il posto ad altri, eh già l'inferno va condiviso.

Lavoro, veloce.. lavoro.. telefono... acqua, l'aria condizionata è un attentato alla salute in qualsiasi stagione.

Quando finisco è ormai sera, e di colpo la città cambia faccia, ti ritrovi in un mega happy hour, dove tutti bevono, e sembrano felici. Paghi 13 euro, per un aperitivo e sorridi. Perchè sorridete? Poi ultimo slancio di forze, si va a cena, la stanchezza comincia a farsi sentire, sono passate più di 20 ore da quando hai lasciato il letto. Ma ti hanno detto il "business is business".

Ed ecco la domanda: "ti fermi anche domani?" - "no, ho finito, domani sarò a casa e mi sveglierò alle 9, poi farò colazione in giardino, e se riesco una bella passeggiata al mare".

Sguardi sbigottiti, ma già siete persi nella prossima giornata di corsa verso il "successo", di corsa perchè "i soldi non dormono mai", di corsa perchè ancora c'è qualcuno più bravo di te, di corsa perchè di riposerai dopo, vivrai dopo, sognerai dopo.

Siete persi nel sogno infernale: successo, soldi, sesso, e sempre di più finchè sarete i primi ad arrivare in un posto che non esiste, in cima. E dalla cima, guarderete in giù vedrete le cose che avete perso nel percorso e vi sentirete soli.

Con questi pensieri,vedo, signorine anorressiche uscite da una sfilata mi passano davanti, ragazzini che sorridono fissando il rolex della collega, anche questo è inferno. I sogni non si pagano, al limite si prendono in prestito.


"Ciao a tutti, domattina prendo il treno e ritorno in campagna, il business is business caro Gekko, ma io ho una vita da sognare e vivere"

15 commenti:

Kylie ha detto...

Io fatico ad adattarmi. Forse perchè sono molto legata ai miei luoghi e alla mia casa.

Buona giornata!

kyra ha detto...

io non farei fatica ad adattarmi, e proprio che non voglio.. e spero di non doverlo fare mai.

Un abbraccio!

Samantha ha detto...

Cara kyra, condivido..
la città proprio non fa x me..
Una visita, una breve vacanza, un impegno di lavoro ok..
ma senza l'odore del mare e la vista dei miei monti, come prima cosa alla mattina proprio non potrei stare!!

Anonimo ha detto...

Ciao! hai veramente un blog carino.. Ti seguirò volenteiri!Spero diventeremo lettrici reciproche! A presto...Sibilla

kyra ha detto...

Sibilla, è un piacere, grazie e a presto!

kyra ha detto...

Samantha, prima o poi litigheremo su qualcosa :)

Aurora_* ha detto...

Non sai quanti blog ho letto alla ricerca di uno come il tuo.. Mi piacciono i tuoi post!
:) A_*

kyra ha detto...

Grazie Aurora, sono commossa :)
bacio

Federica ha detto...

io quando torno da torino e vedo dal treno le mie montagne respiro finalmente a pieni polmoni...

la città ffirrà anche più opportunità ma all'idea di viverci mi manca il fiato

kyra ha detto...

Benvenuta Federica, nella mia umile dimora ;) a presto!!

Aurora_* ha detto...

Kyra passa da me.. Penso ti piacerà il mio ultimo post. Ci sei anche tu..! :)

Sunshine ha detto...

tutto quello che scrivi è verissimo, ma non è l'unico modo di vivere in una città, vivo a Londra, una delle città più competitive in Europa, eppure il mio ritmo di vita non ha nulla a che vedere con tutto ciò...è una questione di scelta, non del luogo che abiti, suppongo.

kyra ha detto...

Sunshine, certo dipende dalla vita e sopratutto dal lavoro che fai. E nonostante non ami le città, Londra è adorabile :)

Anonimo ha detto...

Ho vissuto a firenze durante l'università e firenze non è neanche così frenetica. Ma non ci vivrei mai per la vita!

kyra ha detto...

meglio posti tranquilli, e pensieri profondamente leggeri :)

Grazie Lunga