sabato 22 dicembre 2012

Fred e la sua gang



Il nostro ristretto gruppo di gangster, si era riunito al solito ristorante "Casa Nostra", dovevamo festeggiare un altro anno di successi, ma nell'aria c'era qualcosa di strano.. Il capo esitava a prendere parola, diceva che avrebbe parlato dopo il dolce, la grappa, il caffè e il sigaro.

La cena arrivò alla fine, ci eravamo scambiati  i classici calci negli stinchi, qualcuno aveva provato a mettere nel caffè del cianuro, ma eravamo da molto tempo immuni a tal veleno.

Il capo si alzò da tavolo dicendo:

-" Carissimi, questa è l'ultima cena, in questo posto che ha potuto udire i mitici racconti di agguati, di pestaggi, di scippi come dio comanda, è finita miei valorosi, mi hanno switch (cciato) in un'altra zona, ulteriori killer da addestrare, ulteriori traffici da organizzare"-

A quel punto tutti i dieci avevano quasi le lascrime agli occhi, il fetente contabile, l'acuto betaiolo  e il professionista della lingua srotolata si professavano disperati per tale perdita.
Ma due di loro già ben sapevano di tale sciagura.....il vento dal sud aveva soffiato, riportandomi tutto quello detto nel bunker del nord. L'informatore integro mi aveva chiaramente informato:"kyra kara, hanno fatto secco Fred Flinstone tradito dai suoi.. ora aspettati il peggio sembra venga rimpiazzato da Scarface"

Avevo imprecato come uno scaricatore di porto reduce da anni di galera. Con Fred ci intendevamo a meraviglia, lui faceva i delitti suoi io facevo i miei. Le conversazioni tipiche erano:

F: oh che hai fatto questa settimana? polli quanti? droga party quanti? usura? eliminazioni? contatti con altre famiglie?
K: Fred non rompermi le palle, ho guadagnato il classico milione.... non mi ricordo in che traffico..
F: e ora che stai a fa' ?
K: sono in pausa mi prendo i classici due giorni a settimana per farmi i cazzi miei.
F: ah vabbè..
K: avrei un problemino da sottoporti..
F: ...e per chi m'hai preso? chiama il numero verde di Gesù e vedrai che qualcosa faranno..
K: ok...e non mi chiamare più per queste stronzate,e non mandarmi neanche gli sms che mi rendono nervosa.
F: ahò, rincoglionita, io lo devo fare, ordini superiorissimi.

Fred era così, sapeva che a dovuta distanza si poteva andare d'accordissimo, gli avevo pure fatto conoscere Pupa Sexy, tanto per vederlo più rilassato. Lui per ricompensa mi aveva fottuto un incarico di scippo sicuro, non mi voleva far lavorare troppo.. Era troppo buono Fred, uccideva e poi puliva il sangue per benino.

Ora trasferito in quel luogo, più elegante del nostro Bronx avrebbe sicuramente fatto felice il mega galattico capo Al Pappone, ma mi chiedevo afflitta, cosa ne sarebbe stato dei due srotolalingua professionisti, del contabile, del betaiolo, di Ponzio e Guida, loro erano troppo legati a lui, loro sarebbero morti per una pallottola vagante, tanto sarebbe stato il loro dolore. Io me la sarei cavata, come al solito, a modo mio.. sfidando Scarface in duello senza regole. Ma loro? Fred li aveva coccolati, accuditi come figli illegittimi ed ora?  Ero preoccupata, non dormii una notte intera.

Fred mi disse con voce veggente: "Kyra non preoccuparti, riusciranno a cavarsela"

Il giorno dopo Scarface si presentò a tutti, e loro già avevano le lingue srotolate non i classici due, ma anche gli altri.  Rimasi stupita ed affascinata al tempo stesso, le lacrime del giorno prima erano dimenticate, e ora sorridevano beati al nuovo capo.

Ed io capii che i miei colleghi si, loro erano dei veri killer... spregiudicati, abili...grintosi, ed io invece ero solo un sicario onesto.


venerdì 30 novembre 2012

Caro Babbo Natale..


questa è la seconda volta che ti scrivo, sai con il tempo si cambia e ti volevo dare un'altra possibilità.

La prima volta sei stato una delusione assoluta, tanto da farmi dubitare della tua esistenza. Non te lo ricordi? uhm..be' giustamente hai tanto da fare..

Avevo 6 anni, avevo imparato a scrivere e leggere un anno prima, e la prima elementare fu per me una noia mortale..L'unica cosa che mi portava consolazione era poterti scrivere una bella letterina da mettere vicino al caminetto. Ti scrissi chiedendoti se per cortesia mi potevi portare: un orsacchiotto o una bambola o i pattini a rotelle, sottolineai che sarebbe bastato un solo regalo e che i miei preferiti erano i pattini. Il fatto di averti dato 3 possibilità ti avrebbe sicuramente fatto comprendere la mia buona educazione, la mia umiltà, ed ero convinta che tu avresti apprezzato.

La sera prima di Natale, faticai a convincere mia madre a spegnere il fuoco, altrimenti ti saresti bruciacchiato il sedere, il camino era talmente grande che uno come te ci sarebbe passato senza faticare molto..

A dirla tutta, il fatto delle renne volanti mi lasciava alquanto perplessa.. pensavo fossero fantasie da adulti..io ti immaginavo con una Jeep verde con un bagaglio pieno di pacchetti con nome cognome indirizzo, e poi pensando alla vastità del mondo credevo fermamente che dovessi avere almeno 8 fratelli molto assomiglianti per dividere il territorio. Mi sembrava un pensiero molto più realistico.

Diffidavo degli adulti, mi sembravo dei pazzi furiosi.. avevano il coraggio di dirmi che i bambini li portava la cicogna! A parte il peso, a parte il volo, come finivano i bambini dalle pance delle mamme al becco della cicogna? Mah!! A volte queste mie deduzioni per gli adulti erano esilaranti..

La mattina di Natale, mi sveglio.. vado al camino e trovo un sacchetto...immagino cioccolatini e caramelle, invece trovo il carbone.. Per me? per me che ero la bambina più buona del mondo e meritavo solo tanti baci? ...mhmmm già cominciavi a starmi antipatico, c'era un altro pacco ricoperto in modo sommario, era grande ..forse non avevi trovato i pattini, di sicuro era un orsacchiotto, ed invece era una gabbia celeste con dentro due canarini! Allora le lettere per te che valenza avevano? uno si impegna scrive "pattini" ed arrivano "canarini"? Eri un vecchio rimbambito dalle troppe grappe? insomma ero proprio arrabbiata... solo anni più tardi capii che forse avevi solo sbagliato indirizzo, ma non ti scrissi più..

Quest'anno ti scrivo con desideri meno tangibili.

1° desiderio:
Soprendimi, dammi la possibilità di dire:"ho pensato male ed ho sbagliato" , ti chiedo la possibilità di scoprire il lato bello che era nascosto nelle cose brutte, fammi conoscere persone fuori dagli schemi, creative, sognatrici come me e molto più di me.


Stupiscimi, fammi commuovere per le piccole cose....un regalo inaspettato, una frase particolare..un biglietto romantico..non saprei bene, fai tu.. una di quelle cose che mi fanno venire la lacrimuccia, e a volte lo sai che mi basta poco.


Se proprio non riesci a esaudire questi desideri, potresti farmi vedere le renne volanti, a mezzanotte sarò alla finestra.

Da parte mia ti prometto che continuerò a metterci l'entusiamo, la determinazione, la curiosità di sempre..

La bimba dei pattini.

sabato 17 novembre 2012

L'uomo rovinosamente perfetto

Eri tu l'uomo "perfetto" , quello che anticipava ogni mia mossa, quello che riusciva a sorprendermi in ogni cosa. Non erano grandi cose, ma eri tu, con quel mezzo sorriso, con l'abitudine di spostarti i capelli con un soffio, tu che a volte mi mettevi un po' di paura.

Eri tu che mi guardavi e sapevi cosa pensavo nel bene e nel male.
Eri quello del "ti amo" detto sotto gli occhi di un barista perplesso.
Eri quello del "attenta quando esci dalla doccia" e arrivavi con le ciabatte in mano.
Eri quello del "voglio fare l'amore con te", detto mentre ti stavo illustrando un mio noioso progetto..

Eri quello del "stasera, non ci sono" e poi comparivi come per miracolo..

Quello delle passioni inconsulte, quello delle domande cattive, quello che sapeva di cosa stava parlando. Quello del "come sei bella", che mi faceva credere la più bella donna al mondo. Quello degli incontri improbabili, delle coincidenza fatte accadere. quello del ti lascio le chiavi, vieni quando vuoi..

E io ero persa, talmente persa dei tuoi occhi grigio verdi, da non ricordare la strada per le mie emozioni, ti lasciavo consumarmi, ancora e ancora..

Avevo desiderato di morire tra le tue braccia dopo quegli istanti di passione, tutto mi era sembrato troppo "eterno" troppo "perfetto". Unico.

Niente avrebbe potuto farmi provare ancora quelle sensazioni, quel senso di appartenenza profondo.  la passione bruciava, ed io mi sarei fatta male, tu e le donne, tu ed io.. io e le altre.

Mi avvolge la tristezza, non è un rimpianto, solo che l'idea di te era la perfezione per me.
Tu eri l'uomo che mi permetteva di essere una donna, a volte forte a volte bimba.

A volte ti sogno, parliamo litighiamo come avevamo sempre fatto.. e poi alla fine mi baci, e io mi sveglio pensando che tu potevi essere un sogno da fare ad occhi aperti.

Eppure lo so che c'era qualcosa di sbagliato nella tua passione per me, nel tuo modo di vivere i rapporti, c'era qualcosa di troppo esclusivo, di quasi proprietà.

Quel giorno una stretta sul braccio un po' più forte, e la mattina dopo mi ero trovata con un piccolo segno viola grande come un'impronta, dapprima l'avevo guardato con un misto di tenerezza, poi avevo realizzato che era fine... ero scappata da te per salvarmi.

C'era qualcosa in te che mi ricordava la parte più buia di me.

Eri fuoco ed io ero legna da ardere, sarei solo finita in cenere.
Eppure oggi in mezzo a tanta banalità sento che non mi sarebbe dispiaciuto.

domenica 11 novembre 2012

Il Maschio Dominante




Esiste un uomo denominato maschio alfa, il leader, il capobranco.. Poi esiste un uomo di una categoria istituita da Kyra che si chiama Maschio Alfa Plus. (Map).

E' l'uomo che quando entra in un locale, sa che potrà avere le donne alfa, beta...delta e infine tutta la gamma, ha in mente le grandi " 4 S" Successo, Seduzione, Sesso, Soldi" in questo preciso ordine, ci crede e lo ripete nella sua mente come un mantra. Non sono facili da trovare, è una specie particolare, narcisa ma obiettiva, egocentrica ma molto osservatrice.

 Mentre cercavo di fare da balia all'amica in crisi "depressiva euforica" e il mio compito consisteva, nel non farle commettere qualcosa di cui il giorno dopo si sarebbe pentita, nel non farle perdere la cognizione della realtà, nel non farla bere più dei due cocktails regolamentari...

Ecco che arriva il Map, spalle diritte, sguardo felino, ad ogni donna sulla via lancia un'occhiata del tipo:"non male, e tu non sai cosa potrei farti", è indifferente se bella o brutta, lui si trova in un pollaio e tutte le galline si devono accorgere che lui è l'unico vero gallo.

Le donne si avvicinano, alcune gli parlano, sorridono alle sue battute, lui si allontana e avanti un'altra, le guarda ballare..e già immagina quale di quelle potrà allietare l'uscita dal quel locale.

L'uomo Map, sa che il tipo Belen a letto potrebbe rivelarsi una bellissima bambola gonfiabile, e questo lo intuisce per esperienza, senza bisogno di guardare il video. Lui, quelle le prende una sera al posto della pratica masturbatoria solitaria.   Conosce bene il meccanismo della seduzione, e solo a guardarle ballare potrebbe tradurre nella sua mente quali posizioni preferiscono a letto, è un'esperto su questo non si discute.

 Sedurre un esperto, è una sfida.. perchè l'unica che potrebbe farlo uscire di testa è il modello "gatta selvatica" sfrontata quel tanto da non far percepire la minima paura o esitazione.
 E poi devo far sorridere la mia amica, una di quelle serate in cui ridi...sorridi..e l'amica ti fa diventare un pavone quando ti dirà :"ma tu sei un mito" 

Il Map incrocia il mio sguardo.. il suo è diretto, aperto, sorridente, appena insistente,il mio è:"guarda,uno come te,giusto a colazione" e vado a ballare, poco dopo.. il map ha già la serata assicurata in compagnia di una Gallina Stupendis in tacco 14.
  La cosa comincia ad essere interessante.

 Ballo con un ragazzino imbarazzato, che uso più o meno come palo per una lap dance, il Map si fà baciare sul collo dalla Gallina Stupendis, e continua a godersi lo spettacolo..  La sua immaginazine sta facendo tanti bei film hard... lo guardo dritto negli occhi con un aria di sfida incurante della situazione.  Poco dopo si avvicina a me sotto lo sguardo infuriato della gallina che da stupendis sta divenando furentis, mi dice:"tu hai proprio fascino" che in una lingua più volgare sarebbe tradotto con :"a te ti farei fare un 30 posizioni del kamasutra", io rispondo con uno sguardo di sufficienza:"Originale complimenti" che sta per :"tu non la vedi manco in foto"

A questo punto sono diventata il suo unico scopo della serata... quella con lo sguardo da gatta selvatica da sedurre, perchè l'uomo Map non conosce la parola ;"no"  non conosce il rifiuto.

Dopo quattro chiacchiere in cui sfodera tutto il suo fascino mi sussurra:"andiamo fuori per una sigaretta o per prendere aria?"   -"non fumo, e non faccio sesso per sport". Questo lo confonde lo rende fragile farfuglia:"ma io veramente... volevo cioè.." lo incalzo dicendo:"ma dai siamo grandi, non è questo che avevi in mente?"  Non risponde mi fissa, con un misto di ammirazione e odio, che si traduce con un :"ma tu che razza di donna sei?"  -"niente di nuovo, sono una razza tranquilla, quella razza che ti piace da morire, ma non è a disposizione...sai agli uomini sicuri preferisce uomini con qualche dubbio.. le sembrano più intelligenti"

Vicino all'uscita, vedo la Gallina Stupendis...le dico:"scusami, ti cercava Map, salutamelo.. poi in quel casino l'ho perso di vista" 


lunedì 22 ottobre 2012

The mentalist


Dopo aver conosciuto un genio, mi sono convinta nel profondo, che tutti noi abbiamo una capacità speciale, una particolare dote che ci differenzia leggermente da quelle persone che usualmente frequentiamo.

La genialità è tra la normalità e la follia, più l'asticella si sposta verso la follia, più probabilmente potrai avere una genialità innata, tipo Einstein, Michelangelo, Darwin e Mozart.

Ecco, facendo queste considerazione mi sono trovata poco più che normale, ma con una dose di supponenza ironica devo ammettere di avere un istinto per la "cold reading" o quella quasi inventata da me la "cold writing", quell'insieme di cose che mi fanno credere di assomigliare al famoso "mentalist", ma io non scovo assassini, scovo semplicemente le menzogne di chi interagisce con me.  Istinto dovuto ad esperienze randagie, all'arguzia di cavarmela da sola... alla passione per la psicologia o forse al solo istinto...

Ed eccolo lì il collega simpatico, offrirmi di fare un lavoro con qualche bello zero.. semplice.. solo perchè io sono onesta, brava ecct ecct.. Io di fronte a tale offerta quasi irrifiutabile, sento puzza di "polpetta avvelenata", sento che l'individuo mi vuole fregare o già mi ha fregato, non importa il suo sorriso, non importa il suo :"uno non ti può fare un favore che.... ". Dico semplicemente :"no, grazie".

Passano i giorni. Mi arrovello la mente pensando al motivo di quella istintiva intuizione. Ma l'istinto conosce percorsi che il pensiero non può comprendere.  Era una polpetta avvelenata fatta per un cane, non per un lupo selvatico..  Poi la verità si fa largo, esce prepotente come un temporale.

La tentazione è quello di aprire la porta e di urlarti addosso, parlarti della tua coscienza in vendita.. arrivare a ricordarti che hai proprio sbagliato soggetto, che certe cose volenti o nolenti prima o poi si pagano con gli interessi.  E invece credo in qualcosa di più ampio, definibile forse come karma quotidiano, credo nella mia "bontà", credo nell'impossibilità di farla franca provando a danneggiare gli altri, credo nella "legge del contrappasso".  Entro e ti porto un caffè, tanto dovevo farlo anche per me.. 


martedì 25 settembre 2012

Matrimonio a New York City


Ecco un'email dal mio fratellino americano, è un'originale invito al suo matrimonio a New York City allo Studio 450, sulla 31°strada. Bella notizia, i matrimoni sono sempre belle notizie..

Torno indietro con i ricordi. Tua cugina conosciuta on line su un sito di genealogia. Lei che mi dice:"arriva mio cugino, per favore vallo a prendere alla stazione e controlla quello che combina, sai è così giovane..." Probabilmente aveva dell'italia l'idea : Pizza, Spaghetti, Mafia.

 Mi ero ritrovata davanti un ragazzo di un metro e novanta, con due valigie giganti, e la faccia stanca e scocciata, per il tragitto avevi detto forse dieci parole, ed io avevo pensato:"ah, cominciamo bene, pure antipatico.." E invece poi nei giorni successivi avevamo cominciato a parlare, tu non volevi l'università o forse non quella o forse non quel settore, tu e la tua famiglia, tu e la tua passione per la cucina. Andare nei ristoranti ed osservare la tua faccia che ad ogni boccone sta facendo l'analisi, tu potresti parlare per ore di cibo... Io che ti correggo, quell'italiano ancora confuso e strano, tu che mi parli della visione americana della vita, io che cerco di farti comprendere la confusa visione italiana. E parliamo.. parliamo..  E cerchiamo sempre l'obiettività nei nostri discorsi, divertenti paragoni sulle nostre vite diverse. Parlare dei tuoi problemi di fine adolescenza, ed arrivare a discorsi da "adulti".

Le nostre gite di un paio di giorni, Nizza, Montecarlo, Ascoli, Ferrara, Bologna ecc.. e Mantova la nostra preferita. Quanto hai riso di fronte all'aperitivo "Americano". Il perfetto compagno di gite, nessuna paranoia, organizzazione elastica, il tempo che sembra piegarsi alle nostre volontà. Ci manca Matera, e quanta tenerezza mi hai fatto quest'anno quando mi hai detto:"Kyra, senza te a Matera non vado, aspetto che tu abbia tempo.."

Sono passati 6 anni da quell'incontro alla stazione, ed ogni anno abbiamo avuto modo di vederci, scambiarci idee. Poi la tua laurea... E tre anni fa mi dici ho conosciuto una ragazza, me la descrivi con tanta gioia, e io non vedo l'ora di conoscerla, ma come tutte le sorelle maggiori non vedo l'ora di analizzarla, di passarla sotto la lente di ingrandimento. E lei si dimostra carina, decisa, forse troppo decisa, avviata e determinata ad avere una carriera, la stessa che tu invece non ami troppo.

 Ti vedo contento girare per Manahattan, mostrarmi i posti più belli poi andiamo a Washington vedo il tuo ufficio, mi sembri triste. Ti vedo diviso tra il sogno di un ristorante-enoteca e la concreta realtà di un lavoro di prestigio a più di 100mila dollari l'anno.  
E non posso fare a meno di chiedermi se il matrimonio si incastri  tra il bisogno di sogni e il bisogno di realtà.

Sò che leggerai questo post, ti voglio augurare tutto il bene del mondo, sii felice, amala, rendila partecipe di tutti quei bei pensieri che hai. Ma sopratutto lascia sempre un posto particolare per i tuoi sogni, non li chiudere in cassetti troppo difficili da aprire, e non lasciare che "altri" ti indichino la via.

Non esiste nulla di più creativo e pianificatore delle tua volontà per fare della tua vita, la tua personale opera d'arte.  

giovedì 6 settembre 2012

Sunday afternoon


Non si può cantare e applicare il mascara. Penso dopo essermi infilata il pennello in un occhio, lacrime.. insulti a me stessa, e la stessa canzone che ronza indisturbata tra i miei pensieri.
Diane Schurr con "Louisiana sunday afternoon" ascoltata per la prima volta, belle atmosfere, avevo sentito il suono del piano,e pensato a me in un vestito nero, con spacco inguinale, mentre cerco di sedurre il pianista, strusciandomi addosso al pianoforte come una gatta.. e lui suona regalandomi mezzo sorriso..

Immaginazione senza confini, fantasie, come sarebbe contento il pianista di vedermi ora, con gli occhi da panda? mahh..

Pomeriggio caldo di fine agosto, è ripresa tutta la mia mania di scrivere, ogni giorno una pagina in più, senza rileggere, ogni giorno un racconto in più, da scrivere. Eppure nonostante questo Mr. Bright del mio romanzo è rimasto incastrato in un pub di Canary Wharf, non riesco a schiodarlo, se ne sta seduto con le mani tra i capelli pensieroso. Un moderno Casanova, un trafficante di sogni,soldi e sesso.  Sono mesi che l'ho lasciato li a pensare.. Insomma il mio personaggio è arrivato alla depressione.. non digito niente per tirarlo su, eppure la sua storia nella mia testa sta andando avanti..

Appuntamento con lo scrittore esperto, lui mi dice:"..E scrivilo un romanzo, hai bisogno di ampie scritture, ampi respiri.. non puoi fermarti a racconti pungenti, espressivi ma schifosamente brevi, ognuno potrebbe essere un romanzo e tu tagli tutto, non hai pazienza, non rileggi niente, ogni pagina andrebbe curata come fosse un dipinto, tu invece fai bozze.."

Ma che diavolo poteva saperne lui, di come scrivevo io? Sapeva forse di quando scrivevo lettere d'amore e temi di italiano a pagamento? Non lo ascoltavo più, le sue critiche mi urtavano perchè sapevo che aveva ragione.... Forse l'avrei insultato dicendo:"ma parli tu? scrivi solo robe in cui qualcuno muore in modo truce, che cavolo ne capisci tu, di emozioni, sentimenti, del brivido di scrivere qualcosa di erotico e sensuale, che cosa ne sai di quando la penna sulla carta può essere come una carezza lungo la schiena... e poi tu una donna vera, che ti sconvolge che ti fa pensare al sesso in modo stravolgente, che ti porta sui sentieri della perdizione confondendoti i tutti i sensi, facendoti tremare solo all'idea di una carezza.. l'avevi mai avuta?" rimasi in silenzio..

Non so leggeva i miei pensieri, di certo aveva una espressione quasi ironica, appoggiò la sigaretta, facendo cadere la cenere su dei fogli rilegati, me li porse e disse: "ok, lasciamo perdere, leggi questo e dimmi che ne pensi."
 -Un'altro tuo geniale scrittore emergente?- chiesi scocciata.
Lui mi rispose:"Si certo, solo che ancora non lo sà"  Aveva la capacità di non farmi mai capire se stesse scherzando oppure no.

Cominciai a leggere controvoglia..

......"Aveva sempre desiderato di incontrare una donna intraprendente, seduttiva, capace di provocare bruschi ed inattesi risvegli dei sensi, indeboliti da una routine opprimente. Una donna emancipata, direttiva e proprio per questo estremamente femminile. Una donna capace di fermare per un attimo il tempo con la magia del suo potere. Una donna con una naturale propensione ad alimentare ardite fantasie. Ora era in balìa del desiderio, sotto l'incantesimo di questa donna misteriosa, audace, curiosa.
Ne avvertiva la pericolosità, l'energia, la sua abilità nel giocare al di là di ogni regola. Tutto ciò lo eccitava terribilmente. Avrebbe voluto essere toccato da lei per dimostrargli gli effetti del suo potere, non per essere soddisfatto all'istante. Stava notando che questo gioco fatto di immaginazione generava in lui un senso di attesa, di desiderio molto profondo, mai soddisfatto e per questo diversamente piacevole. Percepiva questa attesa come fuoco nei polmoni, nel ventre. Attesa ipnotica e suadente che si sentiva autorizzata ad andare ben oltre.

"Ma in fondo io non la conosco e so pochissimo di lei, del suo aspetto, ignoro la sua provenienza, il tono di voce, il suo odore,  che musica ascolta” si ripeteva quando il desiderio cedeva il passo alla sua mente educata alla razionalità, alla fermezza, al controllo. Ma per non minacciare quel senso di piacere che da lei proveniva sceglieva sempre di eclissare tali pensieri.Lui aveva un talento tutto suo nel percepire esattamente com'era fatta la persona che di volta in volta gli si presentava. Ma aveva un altro talento, anche se circoscritto alla sfera privata, quello di non ascoltarsi mai.

Anche questa volta sentiva di voler andare oltre il lecito, oltre la razionalità....semplicemente oltre. Avrebbe voluto sapere di più circa questa donna così capace nell'innescare tale tensione. Provava un trasporto che andava al di là della carnalità ma non sapeva descriverlo. Percepiva la presenza di una donna concreta, solida e controllata ma allo stesso tempo felina, notturna, calda.

Lui avrebbe desiderato mettere su un po' di John Coltrane ed affondare il proprio volto tra i suoi capelli. Distenderla sul quel divano dove tante volte lei si era abbandonata a sfrenate fantasie così come a sottili ma tenaci malinconie. Lui voleva massaggiarle la nuca, il collo, le spalle, la schiena, e poi ancora giù fino alle cosce ed ancor più giù. Soffermarsi sui piedi, massaggiarli e baciarli con insistenza, con abilità fino a renderla arrendevole, domarla. Lui bramava i suoi seni, voleva sentirli reagire tra la stretta delle sue labbra, l'impudenza della propria lingua. Baciarla quindi lungo il collo fino a raggiungerne labbra e bocca che immaginava essere molto calda. Avrebbe voluto esplorare oralmente ogni singola parte del corpo di quella donna capace di destare così violenti appetiti. Ma una cosa fra tutte desiderava di più mentre Coltrane fraseggiava nervosamente col suo sax tenore. Dirigersi nuovamente giù, verso lo stomaco, i fianchi ed con audacia continuare fino a poter assaggiare il suo caldo e dolce nettare. Non c'era cosa più desiderabile, peccato per cui valesse la pena essere dannati.
Dio solo sa quanto avrebbe voluto dissetare la propria sete, la propria sfrontata avidità. Quale ricompensa! Già, immaginava i gemiti di lei, che con occhi chiusi si preparava ad accogliere quella particolare tensione che in questi casi monta lentamente, un'atavica risonanza che satura i suoi sensi di donna fino a coinvolgerne ogni singola cellula. Lui s'immaginava le gambe di lei allungarsi, le dita dei suoi piedi distendersi, il suo petto gonfiarsi, le mani con lo smalto rosso che premevano con fermezza sulla sua testa, ora la afferravano per i capelli, ora ne affondavano le unghie sulle spalle. Ecco che il ritmo del respiro di lei inizia ad aumentare e a farsi irregolare. Lei piega le gambe alzando le ginocchia e puntando l'intera pianta del piede sul letto. Stringendo con forza il capo di lui tra le calde cosce alza lentamente il bacino inarcando i lombi offrendogli incondizionatamente la propria intimità fino a regalare al suo palato un'ondata di esplosivo piacere, di caldo e sovrabbondante nettare ... Dopo qualche secondo di silenzio sarebbe tornato all'attenzione il sax ora più suadente di Coltrane, docile e placato. Lei si addormentò."........


Era la cosa più sensuale che avessi mai letto, per un attimo sperai che fosse dedicata a me, mi ero immersa nelle righe, avevo sentito le sue dita, la sua bocca farsi audace..mi ero persa..
Pensai che non sarei mai riuscita a scrivere così.

  Lo scrittore esperto, mi scrutò, forse divertito da quel leggero imbarazzo che non riuscivo a nascondere. Volevo trovare le parole giuste per dire cosa ne pensavo, ma i pensieri si erano come evaporati, ero dentro quelle parole e l'unica cosa che uscì dalla mia bocca fu:"mi piace molto, come scrive, chi è?"

Lo scrittore scosse la testa facendo una smorfia di sufficienza: "guarda che puoi scrivere anche tu così, sogna di più, smettila di essere sarcastica, stacca i piedi da terra e lasciati andare.. potrebbe essere un buon inizio."

 Ero senza parole, me ne andai con i fogli rilegati sotto braccio, e in testa ancora quella canzone:

 "The temperature is rising from the heat, I feel desire burning...I can feel temptation in my bones,but I'm sitting here in my room all alone.. .Louisiana Sunday afternoon.."



sabato 1 settembre 2012

Uomini a perdere



E' da poco passata mezzanotte ed io non dovrei stare qui al buio, con la tv con un CSI in sottofondo a digitare sulla tastiera. Scrivere è una buona medicina, meglio che urlare, meglio che piangere. Delusioni. Le delusione dipendono dalle alte e grandi aspettative, questo lo so. Spero sempre di sbagliarmi, di parlare con persone che avranno la capacità di stupirmi in positivo.. e invece niente. Forse sono io che cerco situazioni ad alto rischio di "delusione" forse ho un istinto micidiale.

Le donne le perdono, si sà, sindromi pre-durante-post mestruali le rendono inaffidabili, ma gli uomini?

Facciamo degli esempi

il principe della bella addormentata nel bosco, con tutte le donne sveglie che ci sono, tu devi proprio andare a baciare una che dorme in una cassa di cristallo?

il principe azzurro, come cavolo fai a correre dietro a una talmente deficiente da indossare scarpette di cristallo?

l'uomo bugiardo, mente sapendo di mentire, e continua a mentire pure quando le prove sono schiaccianti, non è forse meglio dire la verità?

l'uomo che ha problemi, e già te lo ripete, tipo mantra..non si sa bene quali siano le sue preoccupazioni, sono vaghe ma indistricabilmente problematiche, l'istinto della crocerossina ti fà subito reagire, con domande che non avranno risposta, perchè l'uomo problematico in realtà è un uomo che ha capito che quando non ha un "azz" da dire, la balla del problemino risolve.

l'uomo che dice:"non ti preoccupare risolvo tutto io" e scompare, per ricomparire quando tutto si è miracolosamente risolto con il tuo intervento.

l'uomo che ancora non sa quello che fare della sua vita, ci sta pensando.. sta elaborando.. sta pianificando.. sta organizzando.. sta aspettando un nuovo allineamento di pianeti che avverrà giusto tra 230 anni.

poi c'è l'uomo "so tutto io", con questo hai veramente poco da fare, comprende tutto sa tutto, infatti può arrivare a correggere il navigatore.. aggiungendo 100 km in più, perchè lui sa.. può arrivare a comprarti un vestito di 3 taglie più grandi sostenendo che è perfetto, lui sà che domani pioverà, sa che stasera tu sarai profondamente incazzata, lui sà

abbiamo anche l'uomo "tesoro come te nessuno" "tu sei un genio, una donna eccezionale, io invece dimentico tutto, compleanni, anniversari, portafoglio ecct, ma tu mi comprendi perchè sei eccezionale"

c'è l'internet dipendente, se vuoi parlarci devi mandargli una mail. Lui ti risponderà subito, dicendo che ha apprezzato ma che il problema merita un incontro via skype, oppure via msn oppure....

l'uomo spaventato da te, quello che forse.. non saprei tu sei così decisa, ha un carattere troppo forte, troppo decisionale, troppo... (tradotto con te non sarei mai libero di fare quello che mi pare)

poi c'è l'uomo vip, e lui essendo vip, non può capire il tuo atteggiamento di non rispondere al telefono, non può capire i tuoi impegni, perchè lui e solo lui dovrebbe essere il tuo impegno personale.

l'uomo che conta le calorie, e ti interroga sulla sua cena scambiandoti per una dietista.

l'uomo dei "se", attacca con un "Se avessi fatto, detto, ossevato, pensato...se.. se ..se.." e tu finisce che sbadigli, e lui ti dice:"ah se non ti avessi fatto annoiare...forse se"

l'uomo del sesso virtuale.. non lo ammetterà mai, ma non uscirà dallo schermo.. tutto semplice, facile, igenico. Mentre gli mandi sms hard puoi sempre accendere il frullatore e prepararti una torta, tanto non se ne accorgerebbe.

l'uomo che è perso per te, a giorni alterni. Gli piaci, non gli piaci, ti desidera non ti desidera.. Vuole vederti, e non vuole vederti.

l'uomo poetico, ti scrive poesie, magari copiate, ha un'anima artistica, cerca di afferrare momenti unici che però immancabilmente gli sfuggono, e tu lo ascolti pensando di avere a che fare con un aquilone ancorato a terra e lui pensa che quello sia volare.

Dove è finito l'Uomo, quello che Fà,Dice,Scrive,Pensa,Concretizza, non ha paura del buio, non ha paura di volare, non ha paura di quello che prova per te..sente l'adrenalina nelle vene, e la consuma con te, mangia tutte le mele del paradiso, ti difende dai serpenti, e ne sbatte altamente degli altri, del tempo, delle convenzioni. Vive,ama e sogna.. e coglie gli attimi, i secondi eterni.

Dove ti sei perso?


giovedì 26 luglio 2012

Imprevisti da mare o (da amare)



Sono scappata dall'ufficio dopo due ore di lavoro, in mente un piano diabolico.
Andare al mare da sola, inforcare un paio di grossi occhiali da sole, prendere il lettino più isolato e godermi "la solitudine".

Mi distendo e rifletto, ultimamente sto diventando sempre più intollerante, verso la folla e le persone, forse sto diventando più saggia, forse più vecchia.

Elargisco molta comprensione e simpatia sul lavoro, e fuori divento un orsetto marsicano, cerco la solitudine e il silenzio. Non che non senta il richiamo dell'estate, di api, fiori e polline, ma tutto sommato le api si accoppiano e non parlano, se devo pensare a pensieri proibiti, devo anche pensare di parlare, di raccontare, di ascoltare e francamente non ne ho voglia,ho raggiunto la pace dei sensi, e sono fedele mio malgrado.

Spiegatemi voi, perchè qualcuno dovrebbe cercare di attaccare bottone, se sto distesa con un libro di Poe spiaccicato in faccia, e ho lo stesso sorriso di un cane arrabbiato.

Mi va così, stacco il telefono, lo lascio alla custodia della signora Maffy, e mi immergo nei miei pensieri. Il progetto di un libro, gli appunti da prendere prima che svaniscano, il "no" cattivo detto ai venditori di cianfrusaglie.

Ecco sono in pace, sola in mezzo a tanta gente. La vicina di ombrellone urlando al telefono mi fa partecipe delle sue corna, insieme a quelle di tutto il suo palazzo, e mi sorride, non ricambio, spero solo che il suo telefono si rompa.

Poi mi addormento e sogno, un posto bellissimo, pieno di fiori, vicino a me un tipo che mi guarda in silenzio. Mi risveglio con una bella sensazione. Decido di fare un bel bagno, nuotare. Bellissimo!

Poi saluto, una signora che conosco, mi rigiro, faccio due passi all'indietro e opssssss... vado urtare pesantemente le gambe di qualcuno, cado rovinosamente sulla spiaggia, la caviglia fà un po' male, niente di grave, guardo meglio il proprietario delle gambe, è il bagnino, e chi altri sennò?? in mezzo a centinaia di persone io vado a cadere sopra al bagnino, mi sembra ovvio!

"ti sei fatta male?" dice, questo tipo che avrebbe potuto interpretare baywatch.

"non è nulla, potevi guardare dove metti i piedi" dico mentre mi alzo zoppicando.

"veramente,eri tu che camminavi all'indietro" mi riprende ridendo. Poi come se stessi per morire, mi prende in braccio, dicendo che non poteva farmi camminare.

"ma io peso troppo, mica peso 40kg " dico,quasi per sfida. Lui ride e mi solleva come fossi una piuma o un sacchetto di popcorn. Ecco i miei propositi da eremita vanno in fumo, mi godo i 200 metri in braccio al ragazzo, e penso che la caviglia non mi fa male, penso che era un po' che qualcuno non mi prendeva in braccio, mi viene da ridere.

Sono di nuovo distesa potrei riprendere le mie elucubrazioni mentali, ma lui si è seduto a fianco a me, mi guarda la caviglia. Poi mi saluta e se ne và, regalandomi prima un bel sorriso, poi la vista di un posteriore mozzafiato.

La vicina di ombrellone è a bocca aperta non si trattiene e mi dice:"Certo che Elvis è uno schianto!"

"insomma" rispondo..e mi rimetto a leggere Poe.

lunedì 9 luglio 2012

Il killer




A volte passando tra la gente, magari urtando qualcuno in metropolitana, o a un trafficato semaforo pedonale, mi sono chiesta:"chissà se ho mai incrociato gli occhi di un assassino, un killer, qualcuno che ucciderebbe una persona come ucciderebbe un pollo"

Un pensiero quasi terrificante, un pensiero "stupido", un pensiero irrazionale. Forse un assassino ha lo sguardo cattivo, sfuggente, folle.

2005, si presenta in ufficio un distinto signore di circa 60anni, vuole una consulenza da me, lascia dati, carta di identità, firma la privacy. Faccio domande su domande per capire come aiutarlo, lui risponde a tutte senza problemi, è sorridente,aperto.

Dopo un paio di incontri, pensando che è una brava persona, ma non ha i requisiti per essere consigliato appropriatamente da me. Non è che come cliente avessi perso una grande cosa, e poi bisognava essere chiari. Seguirono un paio di telefonate di chiarimenti e il Signor Tizio Caio, spari dalla mia vista.

Unico ricordo di quegli appuntamenti erano i documenti lasciati in un cassetto in attesa che trascorrano 10 anni per poterli distruggere come prevede la legge.

Ed oggi leggo sul giornale:

Tizio Caio arrestato, latitante dal 1992, ricercato per 4 omicidi, finalmente preso dopo anni di appostamenti.

Resto a bocca aperta, come latitante? aveva una carta di identità regolare, usava il suo nome, la sua data di nascita.. e la polizia non l'ha trovato per 20 anni??
Ma come faccio a crederlo? quante stronzate ci raccontate?

Ecco io rimango sgomenta per avere stretto la mano al pluriomicida, quasi quanto a pensare:"chissà quali equilibri si sono rotti,quali nuove regole ci sono,per trovarlo proprio ora, quando era sotto gli occhi di tutti?"

Caro Tizio e Caio quasi quasi mi fai pena..

martedì 26 giugno 2012

Regali, doni e sorprese..



La vita è tutto un dare e un ricevere. Non credete mai a quelli che dicono:

"io non voglio niente in cambio, io dono e non mi aspetto nulla"

E' una bugia misera, addirittura a volte si confonde con la superbia, con la fintà umiltà, con la supponenza di non aver nulla da desiderare. Ci si può riferire a tutto.

Fai un sorriso,e te ne aspetti uno in risposta.
Dai un bacio e ti aspetti un bacio, ami e ti aspetti amore. Fai un lavoro per un altra persona e ti aspetti riconoscenza. Fai un prestito e ti aspetti un rimborso magari seguito da un grazie. Se non giudichi una persona, ti aspetti di non essere giudicata. Fai volontariato e ti aspetti che qualche tuo peccato veniale venga cancellato.

Insomma, siamo onesti, a meno di non essere masochisti, schizzofrenici, depressi o con forte tendenza sadica, tutti noi abbiamo bisogno di ricevere qualcosa in cambio, qualcosa che ci faccia sentire amati secondo i nostri parametri.

E a questo punto scatta una voce interna che ti fà il riassunto di tutto quello che hai dato senza ricevere un niente in cambio, sui sentimenti ti puoi rassegnare, in fondo non sempre sono ricambiabili, ma sul resto?

Se ci penso mi viene in mente:

Festa a sorpresa organizzata per l'amica
Prestito per il collega nei casini
Sorbirmi feste, uscite, libri (tipo leggilo e fammi un riassunto)
Prestito a fondo perduto di vestiti
Consulenze gratuite ad amici e parenti
Evitare di denunciare qualcuno per furto
Ecc..ecc

Fai tutte queste cose, perchè pensi di poterlo fare, di poter riuscire a non desiderare nulla in cambio, ma io sono un umano quasi "normale", e mi aspetto tanto dagli altri, un pò di più di quello che sono capace di dare io. In fondo credo che gli altri siano migliori di me.

E sono delusioni, da chi si dimentica il tuo compleanno, a chi si dimentica di telefonarti dopo un brutto periodo, a chi pur sapendo la tua vita e le problematiche se ne infischia letteralmente.

In maniera del tutto personale ho risolto il problema regali, ogni volta che compro qualcosa, lo compro anche per me, ma del doppio del valore. E sono soddisfazioni.

esempio:
Penna Parker 200€,e per me penna montablanc €400
Orologio valore 600€,per me trilogi €1200
Giornata centro benessere, pacchetto 2 giorni per me.
Bottiglia di vino, contro vino numerato riserva
poi ci sono cose che non hanno un valore economico,
ma che non posso scrivere.


Quindi ogni volta che faccio regali o favori a qualcuno, mi festeggio, e fare regali non diventa un obbligo ma una festa.

Applico questo principio non solo ai regali, ma a tante sfaccettature del "dare".
E' una difesa dalle delusioni, io penso che sia un "amarsi" senza aspettare nulla dagli altri, penso che sia come mettere una bella crema prima di scottarsi.

E poi ecco, arriva lei "l'amica veloce" che mette sul piatto il suo cuore, che parla e non si preoccupa di ferirti, si preoccupata di te, arriva a capire dove ti sei persa, perchè ti ascolta, capisce tra le righe quello che sei, non ti idealizza, e sa che non la giudichi. Si aspetta tutto da te, ed è pronta a dare in cambio un pò di più, ad abbracciarti una volta più del necessario, a stare in silenzio quando non è aria.

Ed è quella che è stata capace, di organizzarmi una festa a sorpresa con le persone che sento più vicine in questo momento.. Ed io mi sono commossa, perchè è difficile trovare qualcuno che "senta" come te.

Qualcuno che da le tue stesse precedenze nella vita:
Salute
famiglia
amici
amore
sesso (ok, ho toppato ma questo non sapevo bene dove metterlo :)

Continuerò a farmi i regali, perchè in fondo sono innamorata del piccolo scarabocchio che sono.

Poi ci sono momenti come questi in cui non scambieresti una torta al cioccolato con nessun oro al mondo.

mercoledì 16 maggio 2012

Coccole professionali



Era stata una giornata da cancellare.
In banca avevo avuto la possibilità di appurare l'instabilità mentale del direttore. In ufficio dopo un paio di appuntamenti pessimi, arriva un amico/cliente che dopo avermi raccontato le sue pene d'amore,due donne se lo contendevano, e lui povero innocente non sapeva da quale parte del mondo trasferirsi. L'amico/cliente uscì dall'ufficio dopo aver provato a infilarmi la lingua nella bocca.

Una tristezza mi assalì, mi ritrovai bisognosa di coccole, abbracci e con la voglia di ritornare a 5anni. Provai a cercare conforto con una mail triste all'amico virtuale, ma questo era troppo impegnato a caricare foto su facebook. Pensai di confidarmi con il mio uomo, ma sarebbe finita male per il cliente/amico. L'unica amica disponibile a sentire le mie disgrazie, mi ascoltò per circa 30 secondi e poi finì piangendo a dirmi dell'ultimo uomo palestrato deficiente che aveva incontrato.

Era troppo!
Telefonai con piglio risoluto alla Beauty Spa più elegante della zona, chiesi un massaggio rilassante di 1 ora.

Beauty spa:"non credo di avere posto per lei, può venire domani?"
Kyra:"no, io ne ho bisogno oggi"

E mi resi conto di aver usato quel tono presuntuoso che ha il potere di farmi trasformare da simpatica ad odiosa nel giro di un nanosecondo.

Beauty spa:"Ecco vede, abbiamo un posto tra 30 minuti" farfugliò al ragazza succube della mia arroganza.

Arrivai, indossai l'accappatoio e attesi la ragazza dei massaggi.
Dopo qualche minuto, un bel ragazzo mi disse che le massaggiatrici erano tutte occupate e che c'era rimasto solo lui..

In questa Beauty Spa di solito gli uomini fanno i massaggi agli uomini, e le donne alle donne. Che ci volete fare a sud di Bologna siamo tutti un pò riservati.

Dissi che andava bene ugualmente.
Mi godevo l'idea infantile di venir toccata, coccolata da un uomo che non poteva aver nessun secondo fine, anzi la cosa mi rendeva anche stranamente audace.

Distesa sul lettino nuda(a parte quel perizoma di carta)mi godevo le carezze rilassati di quel bel tipo, sentivo le sue mani scorrere sulla mia schiena, appoggiarsi al mio sedere, scivolare sulle cosce, finire sulle caviglie.

Mi disse:"Signora ha una bella pelle"
Riposi:"Si,lo so..ma preferisco non parlare"

Non ho mai sopportato le gentilezze commerciali.

Le sue mani sul mio seno, professionali, forse per un attimo incerte,aprii gli occhi per sbirciare il viso del tipo, era accaldato, sicuramente dalla fatica, dal lavoro in un ambiente caldo, proseguiva il suo massaggio, ed io mi stavo rilassando tanto da perdere la cognizione del tempo che passava.

Ero entrata alle 17 quindi ancora non era passata un'ora.. staccò le mani da me, guardai l'orologio 18,30.

kyra:"Avevo chiesto 1 ora"
Lui:"Scusi, mi sono perso non ho guardato l'orologio"

Sarà stata anche una gentilezza commerciale ma...

domenica 22 aprile 2012

Il giorno dopo



Mi sveglio con la sensazione di non sapere dove mi trovo, entra luce dalle finestre, sicuramente sarà tarda mattinata. Cosa ci faccio qui?

Metto i piedi fuori dal letto, mi alzo e la stanza sembra girarmi intorno. Mi siedo sul letto e cerco di rimettere ordine nei miei pensieri. Ho bisogno di un caffè, tutto intorno è silenzio, sento i miei passi sul parquet, cerco la cucina, la macchinetta del caffè sembra attendermi. Apro a caso un cassetto e trovo delle mandorle, con il caffè vanno bene, giro per casa sgranocchiandole, mentalmente dico grazie. Mi hanno sempre affascinato i libri antichi, forse perchè il considero pensieri immortali. Prendo da uno scaffale i "Pensieri" di Pascal, poi sfoglio romanzi di edizioni dell'800.

Mi ritrovo a pensare a chi viveva in quella casa. Leggeva a letto, condivideva il letto con qualcuno ma non sempre. Ai piedi della libreria c'è un piccolo sgabello,sembra stia lì per caso, ci salgo sopra ed immagino che a quell'altezza il proprietario trovava i suoi libri preferiti, li osservo, li sfoglio e li ripongo con cura, tra tutte le copertine di pelle scura, c'è un libro minuto con la copertina ed il contenitore in stoffa damascata, contiene una raccolta di lettere datate 1820.

Un fitto carteggio tra una contessa e un'illustre gentiluomo forse un po' reticente a quell'amore. Chissà cosa direbbe la signora sapendo che i suoi pensieri infuocati scritti con inchiostro e pennino siano giunti a noi attraversando quasi due secoli, per finire rilegati con cura in mezzo ai suoi classici contemporanei, forse si sarebbe vergognata, forse sarebbe stata orgogliosa della resistenza del suo amore.

In uno scatolone aperto trovo un libro di Walt Whitman "Leaves of grass", lo apro e a terra scivola una lettera del 1975 ancora chiusa, forse una lettera conservata in attesa di qualche cosa, o forse una lettera dai contenuti fin troppo noti.

Qualcuno che sapeva attendere, orologi antichi ricordano non il passare delle ore ma il passare delle epoche, storie, non attimi. Un cappello di panama, mi fa pensare a sigari e wisky, qualche lettura erotica.

Sarebbe stato contento di lasciare una sconosciuta in giro per casa? Mi vesto ed esco, memorizzo il suono del portone che si chiude alle mie spalle.

Città sconosciuta, in strada l'aria è fredda ma piacevole, come volesse aiutarmi a svegliarmi da quella specie di torpore. Cammino con l'intenzione di perdemi, prendo vie, seguendo un'immagine, un'odore. Perdermi per fuggire da me stessa, dopo un'ora mi rendo conto che sono riuscita nel mio intento. Comincia a piovere. Vedo una chiesetta davanti a me, sembra costruita lì per sbaglio. E' buia rischiarata solo da delle candele, sono sola, mi siedo su una panca e rimango li a lungo.

Meditare, lasciare che i pensieri escano, lasciarli evaporare, e trovarmi sola con la mia essenza. Sono dei momenti magici ed unici in cui tutto sembra perfetto, una sorta di trance emotiva, sono tranquilla, rilassata senza nessuna preoccupazione, senza nulla da fare. Piove più forte. Proprio davanti alla chiesa c'è un ristorante particolare, entro mi siedo e dico al cameriere di andare con calma, ho tempo da perdere. Lui mi guarda con simpatia e mi racconta la storia lunga più di un secolo del ristorante.

Un filo conduttore per la giornata.. Il tempo. Tempo come epoca, tempo come storia, come storie, come la mia.

martedì 3 aprile 2012

lettere d'amore



M:"ti prego, leggile, dimmi cosa ne pensi, dimmi se non era stupendo l'amore che ci legava.."

Comincia così, con questa frase. Mi ritrovo tra le dita un pacchetto di lettere che il tempo non ha rovinato, lettere datate l'anno prima della mia nascita. Lettere d'amore. Mi vergogno un pò, questo confidente "maturo", chiede un mio parere per questioni amorose risalenti all'epoca in cui io neanche esistevo. Eppure mi guarda così convincente.

Le apro, man mano scorro pagine e pagine di parole romantiche, l'idealismo dell'amore perfetto, l'ideale della vita, dove i baci sembrano saziare ben più di una bistecca. La donna che scriveva era innamorata, di un amore ingenuo, di quelli che eterni, di quelli in cui tutto sembra possibile, ove certezze diventano fantasie e dove le fantasie diventano certezze.

Tradurrei il tutto con:
Ragazza adolescente con penna in mano, in preda a una crisi ormonale, scrive idiozie. Il cinismo è sempre presente in me, invece non dico nulla..
penso a me alle lettere d'amore che ho scritto, poche, nessuna da adolescente.. tre bellissime nell'età della ragione.

Le leggo, il proprietario delle lettere, mi scruta aspettando un qualsiasi commento. Dico: "sono bellissime" non aggiungo altro, come si può aggiungere qualcosa? Sono come delle margherite, magari semplici, banali ma pure.. e in qualche modo perfette. Non sono sofisticate, non conoscono tranelli psicologici, non hanno un profumo che disorienta, ma sono perfette.

M:"ma ho fatto a lasciare andare un amore di questo tipo?"

Provo a rispondere, per niente convinta di quello che sto per dire:

K:"l'hai fatto perchè dovevi avere una famiglia diversa la tua, perchè volevi i figli che hai avuto, e volevi che questo succedesse senza lei, questo doveva succedere senza.."

M:"mi potrà mai perdonare?"

K:"lei ti ha perdonato già 30anni fà ha la sua vita, la sua famiglia, e sicuramente tu sei un ricordo bello, ma un ricordo"

M:"ti sbagli, era un grande amore, e i grandi amori non si perdonano mai"

Questa frase mi lascia ammutolita, c'è tutto, la verità. Le passioni vere non conoscono il passare del tempo, anzi a volte forse lo superano. Non dico nulla, mi commuove vedere un signore adulto, emozionato e convinto come un ventenne.

A distanza di quasi mezzo secolo, i due ragazzini innamorati, ora con i capelli bianchi, si incontrano.

Lei è più magra di quello che lui pensava, lei dice mentendo che lui è sempre lo stesso.

M:"mi perdoni?" e la signora risponde:"Ti ho aspettato, fino ad ora, non sapendo nulla di te, ti ho amato a dispetto degli anni trascorsi, della vita, della famiglia, una cosa solo ho chiesto a Dio, di poterti rivedere ancora ... non ti perdono la tua assenza, non potrei, ma ora so che questo era l'amore che io vedevo nei tuoi occhi...."

Ascolto il racconto, quasi non ci credo, quasi non voglio crederci.
Lui mi abbraccia e mi dice:"grazie di avermi ascoltato, grazie di avermi aiutato.. sapevo di potermi fidare di te, l'ho sempre saputo"

Sento una lacrima scendere sul mio viso.

martedì 27 marzo 2012

Virus "sex"



Mia nonna si faceva il bagno con le mutande, va bene, il bagno era senza porta, comunque questo deve aver influito sulla mie idee sessuali, dicono sia imprinting.


I miei mesi più seducenti per l'amore e il sesso sono stati sempre i mesi freddi Gennaio e Febbraio, forse perchè la gente va in giro molto coperta? Forse perchè ho sempre trovato qualcosa di indicibilmente erotico nel lungo tempo impiegato per spogliarsi?

I mesi primaverili ed estivi li trascorrevo senza infamia e senza lode, desideri "tranquilli", il mese di agosto una "vacanza dal sesso" tranne che per una trascurabile eccezione.

Che cavolo è successo? in questo periodo sono monotematica, ecco vedo sesso dappertutto, e mi distraggo. Le amiche ti parlano di sesso, ti chiedono consigli sul sesso... e non risparmiano dettagli, e io mi sento un po' come torturata.



E' caldo, i fiori, i pollini e le api... istinti animali.


Cerco di non pensare, concentrarmi sul lavoro, domani giornata importante in Tribunale, l'avvocato che mi interroga e mi dice :"devi ricordarti questo..e questo... e questo..."


e io che penso:"Ma questo avrà una ragazza?"


Le mie amiche raccontano:



Samantha mi ha fatto fantasticare su una scrivania,

Camilla mi ha illuminato e chiesto di approfondire l'argomento kundalini,

Sam2 ha richiesto in modo palese di venire contattata da un mio amico per motivi orizzontali,

Carrie mi ha aggiornato su una storia di sesso on line con una sconosciuto,

Gina mi ha detto che non vede l'ora di uscire con l'impermeabile con niente addosso,

Claudia dice di voler praticare l'astinenza per un paio di giorni,

L'ex dice di poter confidare le sue disavventure di sesso solo a me.


Secondo me c'è in giro un Virus...


Cure, vaccini, idee? ............lol.........

martedì 20 marzo 2012

Il cliente etico


Avere un cliente che assomiglia a John Malkovich, già mette in difficoltà, figurarsi poi se il soggetto assomigliante ha qualcosa di folle nello sguardo, nelle reazioni.

Appuntamento nel suo ufficio, con la segretaria che interpreta la parte di morto-vivente, inespressiva al punto da poterla considerare simpatica come la pianta verde che vive al suo fianco.

John si alza dalla poltrona, mi fissa in silenzio, poi volge lo sguardo fuori dalla finestra, io so che in questo momento è meglio non proferire parola, il folle mi mette in soggezione. Poi alzando le mani al cielo dice: "Kyra, così non ci siamo, questi risultati non mi confortano neanche un po'.."

Io non capisco, i suoi affari grazie al mio lavoro stanno andando bene. Bisogna sempre dare ragione ai matti.

K: "non avrei potuto fare di più"

J: "è questa il punto!, tu hai fatto anche troppo!"

Ripasso mentalmente, gli errori veniali che avrei potuto commettere in quegli investimenti, ne trovo alcuni assolutamente perdonabili.

J:"ma tu ti rendi conto, stiamo vedendo le economie mondiali crollare a picco, l'europa è un passo dal baratro, l'italia è pressochè in default, la grecia è alla fame.. e tu, mi porti un risultato del genere? un + 15% in tre mesi? dov'è finita l'etica? noi non possiamo guadagnare se gli altri muoiono di fame! Non possiamo gioire di questi risultati, quando lo stato continua ad aumentare le tasse.. Tu devi essere più etica e meno speculativa, io mi fido di te, ma questi risultati mi angosciano.."

La mia tentazione sarebbe stata di chiamare il 113 per un ricovero forzoso, oppure di andarmene sbattendo la porta in modo tale da farla cadere. Invece vidi nel suo sguardo una sfida, la tentazione irrefrenabile di farmi irritare. Non perdere la calma, pensare a soluzioni semplici, non entrare in conflitto, bisogna sempre dare ragione ai matti.

Mi venne in mente l'immagine di un prete che interpreta una predica, ovvia scontata ma di gran impatto. Lasciai John nel silenzio, poi lentamente con voce bassa iniziai:

"John, lei ha perfettamente ragione lei è un pensatore e un filosofo che cerca la giustizia, l'etica, cerca una sorta di illuminazione sulle miserie della gente, bravo John ce ne fossero di persone come lei, eppure io sento che lei vorrebbe una soluzione, sento che le sfugge, forse ha perso la sua fede, ha perso il contatto con il materialismo ha cercato di elevare la sua mente,e poi... arrivo io con questi risultati. Ora mi risponda: "fare i soldi è male?" Guadagnare è male? Essere più ricchi degli altri è male? e no, caro John. I ricchi sono solo più responsabili, più pressati da un sentimento di etica che cercano di ricacciare negli inferi, e invece lei è uno che ha l'obbligo di far soldi, ha l'obbligo di creare profitto, ogni persona che può è obbligato a fare.

Si ricorda la parabola dei talenti? ecco il Gesù ha spiegato tutto, l'unica cosa che non ha detto è cosa farci con i soldi, come rendere giustizia a tutto questa povertà che circonda la gente dannata a fare soldi? Ecco John per questo ci sono io, lei è disturbato dal 15%, va bene, doniamolo ai poveri, facciamo costruire un pozzo a chi non ha acqua, mandiamo donazioni a scuole a istituti di carità, vede i soldi sono un gran bene, sono risorse, sono benefici per tutti se capitano nelle mani giuste, come le sue.

John rimase in silenzio con le mani giunte sotto il mento, scrutò il mio sguardo, si dondolò sulla sedia e affermò: "Sei proprio una grande stronza!"

Sorrisi, presi un'altro assegno per fare soldi su soldi e me ne andai..

venerdì 24 febbraio 2012

Maria la Contessa, e i pettegolezzi

Erano giorni che osservavo quella signora, capelli bianchi, eleganza ricercata, trucco elaborato, e uno sguardo di profondamente depresso, vicino più alla morte che alla vita.
Quella mattina la signora aveva preso il "mio" tavolo per fare colazione.

"Scusi, posso?" avevo detto non aspettando una risposta, sedendomi vicino a lei .
"Piacere, Kyra" dissi mentre tendevo la mano.

Dopo interminabili secondi mi porse la mano, dicendo in modo poco convincente:

"Piacere, Contessa Maria degli Scalari in Alto del Basso Fiume di Roccaventosa"

doveva essere faticoso fare una firma di tale lunghezza, la presentazione di quel nome per intero, voleva solo essere un modo per la contessa, di mettere una distanza consistente tra lei e me. Invece di indispettirmi, trovai la cosa divertente.

"Contessa Maria, dovrebbe finirla di sentirsi piena di rimorsi e rimpianti" dissi bevendo il caffè.
lei non rispose, mi guardò feroce e lentamente rispose: " Ma lei che ne può sapere della mia vita, dei miei successi, dei miei fallimenti, lei si siede qui e dice che dovrei dimenticare? lei non sa nulla di me"

Forse avevo esagerato, presa da una strana frenesia, in cui la mia mente andava veloce più delle parole sussurrai:"Invece io scommetto che lei sà di me cose che io ignoro, solo guardandomi"

le carpii un mezzo sorriso, si stampò in faccia un sorriso vendicativo e mi disse:

"Io so, che tu "scopi" solo con bei ragazzi, non trovi uomini ricchi ne interessanti, solo belli"
Rimasi in silenzio per qualche secondo.

"Adoro gli uomini belli, ma una volta ho trovato un uomo bello, affascinante, interessante, culturalmente superiore, e profondamente ricco"

"E scommetto che ha fatto una brutta fine" affermò la signora.

Ripensai alla storia e scoppiai a ridere.. aveva proprio ragione.

E così cominciò un'amicizia fatta di diversità, fatta dei suoi racconti di Saint tropez, Cortina, Parigi, Londra, New York degli anni 60/70 quando la signora faceva le estati e gli inverni senza lavorare, presa in un vortice di ricchezza di attori, industriali,modelli di vita senza freni, dove sembrava tutto un immenso parco giochi.

La contessa raccontava, e io mi limitavo a sgranare gli occhi dicendo di tanto in tanto qualche "davvero?!!" amavo l'idea che pensasse a me come la ragazza di campagna che godeva dei pettegolezzi sui vip,su Brigitte, su Alain.. sulla dolce vita che non conoscevo.

A volte fingevo di essere stupita, solo per farla contenta, per il piacere di sentirla parlare, raccontare, solo per il gusto di rivederla ragazzina persa nei vortici di una vita che l'aveva abbandonata lasciandola un bordo di un baratro.

Per niente impressionata dai racconti di droghe, di festini discutibili, di questioni di corna incredibili, niente pensavo potesse stupirmi nei suoi racconti, li assorbivo come un libro pessimo scritto bene, all'ora del tè. Poi alcuni tempo fà, presa a leggere articolo di una delle più belle giornaliste del mondo, la contessa sbircia la mia lettura ed esclama:

"ah quella! una gran puttana con le idee chiare"
e io:
"Maria, su basta, è una brava giornalista ha cultura, sa quello che dice, è aggressiva, una donna seria e in carriera"

"Kyra, io la conosco era una mia amica, l'ho ospitata, l'ho presentata a varia gente, si prostituiva per avere la tessera del golf club e del tennis club, non disdegnava un orgia se organizzata con tizio...caio...e sempronio....aveva idee chiare la tipa, diceva che avrebbe cambiato aria, scritto libri, e magari fatto un film"

Sicuramente la signora vaneggia colta da raptus di gelosia, o tanto per cercare di impressionarmi.
Non voglio crederci, voglio salvarne una su cento. Rifletto su quello che mi aveva detto un mio amico giornalista, mi aveva fatto una lista di fatti sulla collega che a pensarci venivano i brividi, ed io avevo tradotto il tutto come :"ecco il povero uomo che non è riuscita a portarla a letto e allora ovviamente ne parla male"

Si accavallano vicende con gente che conosco, e che non conosco, si incastra tutto alla perfezione come un perfetto puzzle pettegolo.

Rifletto e penso che un altro pezzetto della mia ingenuità è andato perso..

lunedì 30 gennaio 2012

Siamo tutti figli di Caino



Epoca post-glaciale

Caino era un agricoltore, Abele era un pastore.
Dio non gradì i doni di Caino, ma apprezzò quelli di Abele. E' giustizia questa? un dono è un dono.

Abele si scocciò di questa situazione e decise di uccidere Caino.
Caino avrebbe fondato la prima città e avrebbe dato numerosa discendenza, come dargli torto?
Un pastore nomade, che ne poteva sapere di attività stanziali? e poi come avrebbe gestito la boria derivata dall'essere sempre il preferito?

Insomma siamo figli di Caino, il cattivo..

Epoca attuale


L'epoca post-glaciale è lontana, i ricordi si affievoliscono e sembriamo tutti a prima vista assomiglianti ai buoni, siamo milioni di buoni con solo qualche piccola eccezione: politici, assassini, evasori..e pochi altri.

La grande nave sta affondando ma, al contrario del Titanic in cui morirono il 70% degli imbarcati.

dopo 100 anni sono morti in percentuale lo 0,96%.

Il Benzinaio: "ah io avrei saputo cosa fare!! eh si, se c'ero io"

Il Ristoratore : " ma come si fà? dico io come si fà? quello è proprio un cretino"

Il Cliente del ristorante con problemi di alcool: " io l'avrei ucciso, subito.."

Il Collega :"E certo, quando si fanno queste manovre non bisogna avere donne tra i piedi"

Il Macellaio: " io questa manovra l'avrei fatta meglio di sicuro"

Il Giornalaio:"e certo aveva con se due donne o forse tre"

La riflessione ad alta voce della mattinata: "io non sapevo che tutti sapeste condurre una nave, lo ignoravo"

Pronti a giudicare qualsiasi errore degli "altri", pronti a verdetti senza speranza, pronti a sapere quello che avremmo fatto noi in qualsiasi situazione ove, non siamo presenti.

Pronti a schierarci con la maggioranza senza farci domande, perchè se è una maggioranza che pensa una cosa deve essere per forza giusta.

Pronti sempre a pensare di riflesso di essere perfetti ed immuni da errori.



Ed ecco in queste situazione divento "il bastian contrario". Non posso farne a meno, di chiedermi se tutto quello che vediamo è "logico".




Se uno tradisce il marito/la moglie, forse avrà avuto un buon motivo.


Se uno ruba, magari non aveva da mangiare.
Se uno uccide, siamo sicuri che sia stato proprio così, siamo sicuri del colpevole?

Se uno ti odia, magari non riesce a digerire quelli che per lui sono i tuoi successi.

Se qualcuno ti ignora, magari è troppo difficile parlare con te.

Insomma io non metto le mani sul fuoco per nessuno, prechè in alcuni casi riconosco la mia debolezza, i miei mutamenti, tutto quello che fa di me un essere in equilibrio tra il bene e il male, un esser che avrebbe potuto essere Caino, e forse per circostanze favorevoli non lo diventerà.

Siamo figli delle ingiustizie, delle rabbie, di quel Caino che fondò la prima città, e spesso ce ne dimentichiamo e nascondiamo tutto dietro quella parvenza di "perbenismo ipocrita".


Diciamo di amare, ma non sappiamo perdonare. Diciamo di perdonare ma non sappiamo dimenticare. Dimentichiamo solo i nostri errori.

giovedì 19 gennaio 2012

Spogliati!


L'anno nuovo è cominciato con una decisione fatidica.
Pagare il mutuo di casa o fare una vacanza "last minute" in un paradiso con temperature tipiche del nostro agosto?
Considerando lo stress accumulato, considerando il prezzo, considerando che il mio potenziale lavorativo stava andando in prossimità dello zero, la mia pazienza era sotto lo zero, l'unica decisione sensata da prendere era: "Una vacanza”.

Ritorno abbronzata, leggermente ustionata dal sole, rilassata, pronta ad affrontare la sfida della scrivania, colma di pratiche e di posta. Telefonate da fare, idee da elaborare.
Riscaldamento alto, cappotto addosso, è una sensazione strana, il freddo che ho fa contrasto con la scottatura sulla schiena che sento. Freddo, percezione acuita. Lavoro decisa a smaltire l'arretrato in un giorno sono le 21, penso di essere a buon punto, quando si apre la porta e compare lui.

- Ciao, ho visto la luce e sono passato a farti un saluto

Rimango leggermente stupita, l'ultima volta gli avevo dato semplicemente dell'idiota per avermi fatto una chiamata alle 2 di notte. E' un amico, decisamente bello, che mi fa pensare ad Antonio Sabato Jr. Sexy ma.. ma.. e non lo so qual è il ma. Lo guardo, mi sembra uscito da una sfilata di moda, vestito molto bene.

Si mette a parlare del mio lavoro con il tono di quello che sa, dice un mucchio di stupidaggini, l'effetto è quello del bambino delle elementari che cerca di spiegare la letteratura ad un laureato in letteratura. Ma non ho voglia di controbattere, non ho voglia di mettermi a discutere, non ho voglia di "acculturarlo", lo guardo.. e mi perdo.. perduta in pensieri viziosi, confusa dai brividi di caldo e freddo che si alternano, confusa dalla sua bocca che si muove, incapace di ascoltare una sola parola.

E mentre lui vaneggia di crisi, di spread, di Cina di export, di investimenti, io penso cose che stupiscono perfino me stessa, cose sensuali sempre più bollenti. Ogni tanto annuisco, dico frasi ovvie, e continuo per le mie fantasie.

- kyra, ma in questo ufficio ci saranno 40°, è caldissimo.

Lo fisso negli occhi e gli dico: Spogliati..

A questo punto capisco che il suono del mio "spogliati" deve essere stato un po' strano, magari con la voce troppo bassa, o forse con quello sguardo con il sopracciglio un po' alzato, che sembra ordinare in maniera arrogante.

- dici sul serio?

il modello sgrana gli occhi, e mi scruta per capire le mie intenzioni, con la bocca mezza aperta, con un imbarazzo che non si addice ad un uomo così.

- ma cosa hai capito? Intendevo dire che puoi togliere il cappotto. Cos'hai pensato?

- nulla, no niente, solo che.. sei così bella.


Rido, sorrido e mi gusto tutto il suo imbarazzo.

E pensare che era l'unica volta che aveva ben capito i miei pensieri.